Alzi la mano chi ad agosto si aspettava una Juventus capace di arrivare in finale di Champions League. Nessuno avrebbe scommesso un euro sulla squadra bianconera, soprattutto dopo l'addio mister Conte che lasciò la Juve senza tecnico a pochi giorni dall'inizio della stagione. La Juve da tempo aveva bloccato Mihajlovic tecnico della Sampdoria temendo l'addio di Conte, ma il serbo ormai era legato alla Samp. Per sostituire Conte, Marotta pensò a Mancini e Spalletti ma gli alti ingaggi non fecero iniziare qualsiasi trattativa. L'unico che si poteva prendere acon poco e soprattutto in 24 ore era Allegri.

Se non era un ripiego poco ci mancava, con tutto il rispetto per il tecnico toscano. Evra già acquistato bloccò tutto in attesa di parlare con il nuovo allenatore. Insomma un vero casino risolto quasi alla cieca affidandosi ad un tecnico indesiderato dalla tifoseria. La Juventus non era favorita nemmeno in campionato ed invece, oggi Marotta e la società gongolano e fanno trasparire la loro bravura per una scelta (quella di Allegri), che solo ai deboli di memoria, possono raccontare come studiata e mirata. Ecco perché la Juve a Berlino è un miracolo sportivo, anche perché l'Europa è piena squadre che come organico e potenza economica sono molto più forti della Juve.

Il Barcellona, è una di queste.

Parliamoci chiaro, sulla carta non c'è storia. Buffon ricorda Berlino per via della finale Mondiale vinta con l'Italia contro una Francia favorita, ma sembra di più la finale dell'ultimo Europeo a Kiev in cui l'Italia arrivò in finale a sorpresa (come la Juve), ma poi fu spazzata via dalla Spagna per 4-0. Vediamo però le cose che danno alla Juve più di una possibilità di ribaltare il pronostico.

Il Barcellona spesso soffre di manie di superiorità che lo portano ad essere umiliato anche partendo come favorito. E' successo anche contro noi italiani.

Nel 1994 il Milan di Capello da sfavorito ed in formazione rimaneggiata vinse 4-0 in finale di Champions contro un Barcellona arrogante allenato da Cruijff. Inoltre in una gara secca tutto può accadere e basta un episodio.

E poi c'è la componente fortuna. Ed è il motivo di ottimismo maggiore dato che sembra essere l'anno della Juventus. Nei gironi l'Atletico Madrid era tra le preferite di prima fascia e poi il Malmoe e l'Olympiakos. Contro i greci rischiano di uscire e si salvano perché loro si fanno un gol da soli e Pogba con un rimpallo riesce a segnare il gol del definitivo 3-2. Negli ottavi pesca nell'urna delle prime il Borussia Dortmund tra le due più abbordabili(era tra le ultime in Bundesliga). Nei quarti la più debole e di tanto era il Monaco ed arrivarono i transalpini poi eliminati solo grazie ad un rigore generoso all'andata ed uno più evidente negato ai monegaschi al ritorno.

Per le semifinali tutti auspicavano l'accoppiamento con un Real Madrid in caduta libera e quindi più abbordabile delle corazzate Bayern e Barcellona e così è stato.

Inoltre anche se tutti a dire che la Juve ha vinto meritatamente, tra parate sensazionali di Buffon, traversa di James all'andata, gol divorati da Bale, il tanto derelitto e bistrattato Real ha rischiato di vincere sia a Torino che ieri sera. Diciamoci la verità la dea bendata ha già scelto, ecco perché le speranze che finalmente una squadra italiana torni a vincere la Champions sono molte di più di quelle che si possono immaginare. E poi se a vincere non sarà la squadra migliore ma quella più fortunata poco importa.