Che Paulo Dybala diventasse il sogno proibito del Calciomercato 2015 era facilmente pronosticabile. Ma che l'asta per l'attaccante argentino con la maglia del Palermo iniziasse ancor prima dell'apertura del mercato non era così scontato. Tante big piombano sul calciatore sudamericano e la super asta è pronta a partire: Maurizio Zamparini gongola e ne ricava l'ennesima plusvalenza. Ma chi vuole veramente acquistare Dybala?
Juve - Roma, big match anche sul mercato
I bianconeri vogliono un sostituto di Carlitos Tevez in caso di partenza di quest'ultimo.
O un attaccante che aiuti il sudamericano. Paulo Dybala sembra essere l'identikit perfetto, ma la dirigenza bianconera viene frenata dal prezzo. Un'operazione simile difficilmente verrà compiuta dalla dirigenza juventina, anche perché 40 milioni di euro come prezzo base sono davvero troppi. Sono troppi anche per la Roma, vogliosa di riscatto. Un falso nueve come Dybala farebbe comodo ai giallorossi, soprattutto per la sua velocità di pensiero e la sua concretezza negli ultimi 16 metri. La concorrenza rimane per il momento alta.
Inter-Milan, che derby per Dybala
Non è il primo obiettivo di mercato che le milanesi si contendono. Entrambe le società vogliono tornare grandi in Europa, ma per farlo bisogna passare prima per il campionato italiano.
Ed uno come Dybala sa come fare goal alle nostre difese. Il prezzo è proibitivo per entrambe, ma sia nerazzurri che rossoneri hanno in mente alcune cessioni eccellenti. Serve un bel gruzzolo per convincere Zamparini e l'attaccante sudamericano.
Barcellona e Psg, il fascino delle big europee
Le quattro italiane dovranno vedersela con due giganti.
Il Davide contro Golia - episodio Dybala, lo interpreteranno Barcellona e Paris Saint Germain. I catalani cercano da sempre numeri 9 con le caratteristiche di Dybala, mentre i francesi sono da sempre affezionati al campionato italiano e ai giocatori che si mettono in mostra dalle nostre parti. Per entrambe le società la questione prezzo non si pone, ma il blocco del mercato da una parte e le incombenti sanzioni del Fair Play finanziario potrebbero mescolare le carte in tavola.