Dovevano essere quattro anni, sono stati quattro giorni. Anche se formalmente il mandato della FIFA di Joseph Blatter si estinguerà entro alcuni mesi, la fine del suo lungo ciclo si è verificata ieri. È stata una sorpresa. Sorpresa, perché era impossibile che un annuncio di questa portata, la sua decisione di lasciare l'incarico, non comportasse un impatto enorme, e ancora di più dopo la recente rielezione. Venerdì scorso, dopo il congresso che gli ha permesso un quinto mandato come presidente, Blatter ha schierato tutte le sue capacità espressive peri essere forte e ottimista in mezzo a uno scandalo; nei giorni successivi, la massiccia pressione globale lo ha costretto a rinunciare.

Lo ha fatto ieri.

Il fatto e le dimissioni - Col passare dei giorni si sono affinati i dettagli dietro le sue dimissioni, ma la decisione è figlia della peggiore crisi della sua esistenza FIFA. La pentola scoperta dalla Giustizia degli Stati Uniti e l'FBI, che ha arrestato sette leader dell'organizzazione, ha accusato molti altri e ha avvertito che continueranno a scavare più a fondo alla più grane rete di corruzione nella storia di questo sport, minacciano di attaccare Blatter stesso. Dopo il congresso di Venerdì scorso, tra la fuga precipitosa, non ha nascosto l'incertezza nel processo di scelta. Il sostegno elettorale di Blatter era nei continenti meno influenti, ad un'Europa manifestamente ostile alla sua leadership, anche se 18 dei 54 paesi membri della UEFA lo hanno sostenuto alle elezioni.In questo stato di ebollizione interiore a lui, si era unito la notte prima, un altro forte elemento nelle indagini di corruzione, riciclaggio di denaro e frode fiscale.

L'annuncio - L'ha riferito il New York Times a rendere conto di un presunto trasferimento nel 2008 di 10 milioni di dollari a Jack Warner, allora presidente della CONCACAF, Jerome Valcke, segretario generale della FIFA. La notizia ha avuto immediate ripercussioni a Zurigo, dove gli eventi sono stati precipitati dal mattino, quando hanno iniziato a circolare voci su un annuncio personale e molto importante.

Blatter ha sempre cercato di assumere la posizione di chi si è messo davanti ai cambiamenti secondo, ma la pressione divenne insopportabile. Non solo la stampa mondiale o UEFA: anche la FIFA non può permettersi di sconvolgere i grandi sponsor, che in nessun modo vorrebbero essere vincolati da un tale scandalo e avevano già lasciato intendere preoccupazione. Coca-Cola e Adidas hanno espresso il loro accordo con la decisione di Blatter.