L'ennesima pagina nera del calcio italiano è legata alle partite truccate, quelle partite il cui risultato non è stato lasciato al gioco vero e proprio, ma è stato pilotato da individui per arricchirsi personalmente. L'inchiesta "Dirty Soccer", coordinata dalla Direzione Antimafia di Catanzaro, ha messo in luce alcuni sconvolgenti scenari su persone che pilotavano i risultati per poi guadagnare scommettendo sui risultati stessi. Nelle pagine dell'inchiesta ci sono individui terzi rispetto al calcio ma anche presidenti, giocatori e dirigenti di squadre.
La storia
Quello che ne viene fuori è una fitta rete di personaggi, non solo italiani, che hanno messo in piedi una vera e propria organizzazione criminale che portava a controllare i risultati delle partite di Lega Pro e del Campionato Nazionale Dilettanti. Difesi dalla poca importanza che questi due campionati hanno a livello nazionale, in solido con organizzazioni mafiose, i soggetti sotto inchiesta da parte della Procura di Catanzaro hanno lucrato guadagni scommettendo su risultati apparecchiati. In barba ai veri tifosi e sportivi che credevano di vedere partite reali allo stadio e che magari sognavano di vincere pochi soldi scommettendo su un avvenimento sportivo che credevano reale.
Il Codacons
L'associazione a tutela dei cittadini e contribuenti, il Codacons, ha già messo in piedi una Class Action, una azione collettiva per far sì che chiunque si senta parte lesa in questo ennesimo scandalo, possa avere un equo risarcimento. Si tratta dei tifosi da stadio che pagano il biglietto, di coloro che addirittura seguono la squadra del cuore in trasferta e che magari scommettono la domenica, giocando le schedine.
Come fare
Per il momento gli accusati sono ancora sotto inchiesta. Nessuna condanna è stata ancora emessa. Il Codacons da questo punto di vista ha predisposto un modello da stampare e da inviare da subito alla Procura di Catanzaro. E' un modello in cui ci si può dichiarare parte lesa dallo scandalo, passaggio obbligatorio da fare per poter poi richiedere i danni qualora gli indagati vengano almeno rinviati a giudizio. Nella seconda fase il Codacons ha già dichiarato che assisterà in tribunale tutti coloro che si iscriveranno come parte lesa.