Siniša Mihajlović, si sa, è uomo di polso, il quale difficilmente si piega a volontà altrui. Anche nel caso in cui tali volontà piovessero dall'alto, ed in particolar modo da colui il quale paga lo stipendio del tecnico serbo, Silvio Berlusconi. Ieri, durante la conferenza stampa della vigilia di Torino-Milan, partita importantissima per i colori rossoneri e, con tutta probabilità, per il futuro dell'ex allenatore della Sampdoria sulla panchina della squadra milanese, Mihajlović ha rivendicato l'autonomia delle proprie scelte, 'delegittimando', di fatto, i ripetuti consigli presidenziali sul modulo da vedere in campo, sulla migliore formazione da schierare, e persino sui singoli elementi da presentare sul prato verde ogni weekend.

Un modo di fare che era già costato, nell'estate 2014, il posto a Clarence Seedorf, piombato a Milanello quale salvatore della patria e poi fatto fuori dalle alte sfere societarie per la sola 'colpa' di pensare ed agire secondo il proprio volere. E per essere, al contempo, poco aziendalista, al contrario di Massimiliano Allegri o di Filippo Inzaghi. Ma a Mihajlović, tutto questo non sembra interessare. Anzi, il tecnico di Vukovar intende presentarsi stasera, allo stadio 'Olimpico' di Torino contro i granata, quasi in aperto contrasto con il Presidente Berlusconi. Come a voler dimostrare di non aver paura di rischiare il posto. Ipotesi che diverrebbe seriamente concreta nel momento in cui, però, stasera le cose andassero male per il Milan.

L'allenatore fa fuori Mexés: gioca Alex

Secondo quanto riportato da 'Milan Channel', canale tematico milanista, notoriamente bene informato sulle dinamiche dell'universo rossonero, Mihajlović sta preparando una mini-rivoluzione in vista della sfida contro il Torino. In difesa, per esempio, tra i litiganti Cristián Zapata e Philippe Mexés, pupillo del Presidente, l'avrebbe spuntata … Alex!

Il centrale colombiano è rientrato stanco dagli impegni con la propria Nazionale, mentre il francese, secondo quanto filtra dagli ambienti vicini al Milan, sarebbe ancora in ritardo di condizione. In realtà, pare che l'ennesima esclusione di Mexés rappresenti un chiaro segnale di Mihajlović a Berlusconi.

A gennaio uno dei due partirà: la scelta di Mihajlović è uno sgarbo a Berlusconi?

Sia Alex che Mexés, infatti, hanno il contratto in scadenza al termine di questa stagione, soltanto uno di loro potrebbe strappare, a gennaio, restare in rossonero: come ricordato dalla redazione di 'Calciomercato.com'. il brasiliano, che in estate piaceva in Germania (Borussia Mönchengladbach), in Grecia (Olympiacos) ed in Brasile (Santos), alla fine è rimasto perché nessuna di queste squadre gli aveva garantito un ingaggio tale da convincerlo a lasciare l'Italia. Mexés, invece, era già stato praticamente ceduto alla Fiorentina, prima che da Arcore arrivasse lo 'stop' di Berlusconi alla trattativa. Una vicenda, questa, che Mihajlović sta dimostrando di non aver mai digerito, al punto tale da rischiare, a Torino, l'impiego del pachidermico Alex in luogo di quello del centrale francese, il quale, almeno, avrebbe garantito una maggior velocità nello stretto e più leadership nel cuore della retroguardia, laddove Alessio Romagnoli avrebbe bisogno di un'affidabile 'guida'.

La partita di stasera potrebbe essere quindi decisiva, per le sorti di Mihajlović, del Milan in questo campionato di Serie A, e dei diretti interessati.