Direttamente da Rio de Janeiro, dove ha l'onore e l'onere di guidare la sua nazionale alla conquista dell'oro Olimpico, Felipe Anderson ha rilasciato un'importante intervista alla Gazzetta dello Sport.Nella prima gara delle Olimpiadi, il Brasile ha deluso e non poco contro il Sudafrica; l'attaccante del club di Lotitoha giocato male nel ruolo di centrocampista ma, nonostante la brutta prestazione, ha dichiarato di preferire questa posizione, proponendosi di ricoprirla anche in futuro:"Mi piace, è il ruolo che preferisco. Tocco molti più palloni.

Alla Lazio? Non si sa mai".

Felipe Anderson, poi, si è lasciato andare, analizzando la sua ultima stagione in biancoceleste:"È andato tutto male, ho sbagliato tanto. Ma ho capito che nella vita impariamo quando perdiamo più che quando vinciamo".

La voglia di andar via da Romae dalla Lazio traspare dalle parole rilasciate su Candreva, fresco di trasferimento all'Inter: "Voleva andare via, ha coronato un sogno e sono contento per lui. Continuerò a seguirlo, ma ovviamente mi dispiace, anche per i nostri tifosi, era un giocatore importante".

Le parole del brasiliano hanno sicuramente fatto agitare tifosi e dirigenza biancoceleste: non solo bisogna trovare un degno sostituto di Candreva, ma anche gestire il giovane Keita, da qualche mese ai ferri corti con la società capitolina.Proprio per questi motivi, il ds Tare sta vagliando i profili di due giocatori.

Il primo è quello dell'esperto e brillante Papu Gomez, autore di un'ottima annata con l'Atalanta e desideroso di giocare in una grande squadra. Il centrocampista argentina ha chiuso l'anno con 34 presenze, 7 goal e 9 assist, con una media-voto superiore al 6,5. Per il momento, però, ilproblema è legato al prezzo del cartellino: i bergamaschi chiedono infatti 10 milioni di euro.

L'altro giocatore sotto l'occhio vigile di Tare è Milot Rashica, calciatore albanese del Vitesse. Questo ragazzo, oltre ad essere connazionale del dirigente biancoceleste, ha siglato 8 reti in Eredivisie;ha mancato gli Europei per colpa di un problema fisico, ma resta una bella promessa del calcio albanese.