La Siria non è certamente nota per i suoi successi calcistici. Attualmente occupa il 114° posto nel ranking FIFA, non è mai riuscita a centrare la qualificazione alla fase finale di un Campionato del Mondo e non ha mai superato il primo turno alla Coppa d'Asia. L'unico successo internazionale è datato 2012, quando i nazionali siriani si fregiarono del titolo di campioni della Federazione calcistica dell'Asia occidentale. Paradossale quindi che ora, nel momento in cui il Paese sta vivendo il momento più drammatico della sua storia, la Siria sia in piena corsa per centrare uno dei quattro posti disponibili per la zona Asiatica alla Coppa del Mondo in programma tra meno di due anni in Russia.

Gli incontri casalinghi disputati in Oman e Malesia

La Nazionale siriana ha esordito l'anno scorso nel secondo turno nellequalificazioni mondiali a Russia 2018 in un girone che comprendeva il superfavorito Giappone. Dalle due sfide contro i nipponici sono arrivate le uniche due sconfitte di questa fase, la squadra guidata in panchina da Fajr Ibrahim ha poi battuto sia all'andata che al ritorno Afghanistan, Cambogia e Singapore. I 12 team asiatici qualificati al terzo turno sono stati suddivisi in due gironi di sei squadre, avversarie della Siria sono Corea del Sud, Cina, Uzbekistan, Iran e Qatar, un girone tutt'altro che agevole per i giocatori in maglia rossa allenati adesso da Ayman Hakeem, già CT della Nazionale nel 2010, che a giugno ha preso il posto di Ibrahim.

All'inizio di questo mese la Siria ha perso di misura in Uzbekistan ed ha poi pareggiato a reti bianche la sfida casalinga contro la Corea del Sud. Casalinga si fa per dire, considerata la grave situazione in patria infatti la Nazionale siriana ha disputato i match interni del suo cammino verso il mondiale in Oman e, nell'ultima partita contro i sudcoreani, è emigrata addirittura in Malesia.

Le prossime due gare, entrambe in trasferta, contro Cina e Qatar potranno dire di più sulle effettive possibilità di questa squadra per ottenere uno dei primi due posti disponibili nel girone ed accedere direttamente al Mondiale russo. Nella zona asiatica sono disponibili quattro posti, riservati alle prime due di ciascuno dei gironi suddetti, mentre le due terze classificate disputeranno uno spareggio per accedere al play-off intercontinentale contro una Nazionale della zona Nordamericana.

'Siamo una famiglia'

"Siamo una squadra e giochiamo per il nostro Paese - ha detto il capitano Abdulrazak al-Hussein, 30enne centrocampista che milita nel campionato libanese - e non importa se un giocatore è cristiano o musulmano o di qualsiasi altra confessione islamica. Noi siamo come una famiglia". Fonti esterne alla Federazione calcistica siriana, però, indicano questa Nazionale come "una squadra di regime" le cui scelte relative alla guida tecnica e, addirittura, alle convocazioni dei giocatori sono prese da collaboratori fidati di Bashar al-Assad se non dallo stesso rais. Gente competente di calcio, a giudicare dagli attuali risultati.