Un’Inter sempre più dottor Jekyll e mister Hyde anche contro la Fiorentina: domina un primo tempo e in venti minuti, approfittando degli errori in difesa dei viola, sembra chiudere velocemente la pratica, passando in vantaggio di tre reti con Brozovic, Candreva e un gioiello di Icardi. Ma poi, nella ripresa, il solito blackout che, come contro l’Hapoel, sarebbe potuto costare caro ai nerazzurri, se Damato non avesse inanellato una serie di errori arbitrali. Alcune discutibili decisioni del fischietto hanno reso impossibile ogni aspirazione di rimonta degli avversari, rimasti in dieci per un rosso eccessivo e ancor prima incattiviti per un rigore abbastanza plateale per fallo in area di Miranda non concesso.

Stefano Pioli guarda il bicchiere mezzo pieno: “Abbiamo fatto tante cose buone, specialmente ad inizio gara – esordisce l’allenatore – ma in questo momento l’autostima non è al massimo, quindi bisogna saper soffrire, ricompattarsi e ripartire”.

I problemi nel secondo tempo

Pioli ha una spiegazione per le continue sofferenze del secondo tempo, quando in superiorità numerica ci si sarebbe potuti accontentare di addormentare la partita. “Abbiamo sbagliato a gestire il pallone – ammette il mister – per la voglia di segnare un quarto gol ci siamo spaccati in due, con tutti i centrocampisti che salivano per provare a metterla in rete”. La mancanza di continuità, unita a un evidente calo fisico di alcuni giocatori quindi sono i principali imputati per il secondo tempo al cardiopalma, in cui la Fiorentina in dieci è riuscita a portarsi sul 3 a 2 e sembrava vicina al pareggio.

Da rivedere la mancanza di compattezza tra i reparti e l’assenza di movimenti senza palla; bene invece la disposizione iniziale in campo per bloccare l’attacco viola, con l’impiego di D’Ambrosio in una marcatura molto stretta dell’avversario. Ma c’è poco tempo per rimuginare sugli errori commessi: la gara contro il Napoli si gioca venerdì prossimo.

Le analisi di Icardi e Perisic

Mauro Icardi, autore anche del quarto gol scaccia pensieri nel recupero, è molto lucido nel valutare la squadra: “Dobbiamo imparare a gestire le partite – ammette l’attaccante – quando siamo in vantaggio giochiamo troppo all'indietro: per l’avversario così diventa più facile segnarci”. Diverse le considerazioni di Ivan Perisic: “I cali nei secondi tempi sono dovuti a cause fisiche, non mentali – spiega il croato – comunque dobbiamo evitare di buttare tante palle in avanti, sprecandole, o di lasciar giocare troppo l’avversario”. I due nerazzurri comunque concordano su una cosa: contro il Napoli servirà per 90 minuti un’Inter come quella vista nei primi scampoli del match con la Fiorentina.