Si avvicina finalmente la partita in campo, ma fuori la polemica tra Milan e Juventus non finisce più e ad alimentarla ci ha pensato oggi Giorgio Chiellini che dalle colonne di Tuttosport ha risposto per le rime ad Adriano Galliani e Silvio Berlusconi. Il primo aveva esternato martedì la rabbia per il ritardo del volo dei rossoneri, partiti per Doha un giorno dopo rispetto ai bianconeri, mentre il secondo si era lasciato scappare una battuta poco gradita al mondo Juve (“Per fermare i bianconeri bisogna cambiare gli arbitri”).

Il Milan fa solo chiacchiere?

Il difensore non ci è andato per il sottile: “Sono qua da dodici anni e ne ho sentite di molte peggio. La battuta di Berlusconi, come la polemica di Galliani, sono chiacchiere e le chiacchiere le lasciamo al bar e ai vecchietti di Livorno di cui ci parla ogni tanto Allegri”.

Dichiarazione, questa, destinata a far discutere e non poco. Innanzitutto perché nel calcio è buona cosa che a un Presidente e a un dirigente rispondano i pari livello e non un calciatore. In questo senso, nella polemica si era già espresso a più riprese Marotta e in casa Milan non capiscono l’opportunità di questo intervento a piedi uniti di Chiellini. Uscita, che non concilia ma, semmai, divide ulteriormente.

Non solo.

Le sue parole sono state percepite dal mondo rossonero come una chiara mancanza di rispetto nei confronti di Berlusconi e Galliani. Il riferimento alle “chiacchiere da bar” e ai “vecchietti di Livorno”, è sicuramente inelegante e fuori luogo.

Dell’intervista, è finito sotto la lente di ingrandimento anche un altro passaggio, riportato da Tuttosport pure in prima pagina: “Vinciamo e rivinciamo, agli altri resta solo l’odio”.

Termine, quest’ultimo, sbagliato e che con il calcio non deve avere nulla a che fare. Ecco perché Chiellini avrebbe potuto tranquillamente risparmiarselo.

La speranza è che questo sia il capitolo finale di una polemica in cui ognuno, da una parte e dall'altra, ha le sue responsabilità, e della quale avremmo fatto tutti volentieri a meno.

Finalmente domani alle 17.30 la parola passerà al campo.