La Cina mette paletti ai propri imprenditori, il Governo di Pechino ha deciso che non ci deve essere la corsa dissennata all'acquisto di Club calcistici europei. Lo aveva sottolineato nei giorni scorsi il Wall Street Journal e lo ha confermato oggi la Banca Popolare Cinese. Che la nuova linea protezionista cinese abbia clamorosamente rallentato la corsa del fondo Sino-Europe Sports all'acquisizione del Milan è ormai risaputo, ma è lecito chiedersi se nel medio-lungo periodo tutto questo possa avere ripercussioni anche sui fortissimi investimenti che un brand cinese come Suning ha in programma di fare per il rilevante potenziamento dell'Inter a partire dal prossimo mercato estivo.

Milan-Inter-Cina: lo scenario

Proprio il Wall Street Journal Europe, ha scritto nei giorni scorsi che dall'inizio del 2017 ad oggi sono calate del 90% le acquisizioni di aziende europee da parte di soggetti cinesi a causa dei controlli più severi sui capitali introdotti dal governo di Pechino. La conferma ulteriore è firmata Banca Popolare Cinese con le parole di Pan Gongsheng, vice governatore dell'Istituto: “Solo lo scorso anno, un sacco di imprese cinesi hanno acquistato diverse squadre di calcio all'estero. Ora, se queste acquisizioni contribuissero a migliorare il livello del calcio cinese sarebbe fantastico. Ma è proprio così? Pur avendo molti debiti ad aggravare i loro bilanci, molte aziende cinesi chiedono in prestito ingenti somme di denaro per comprare club all'estero.

La verità è che alcune mascherano con gli investimenti diretti la fuga dei capitali, il trasferimento all'estero della loro attività".

Le differenze fra Milan e Inter

Suning ad oggi non ha chiesto prestiti, avendo soprattutto inglobato le somme ingenti di debiti del bilancio nerazzurro, anche perchè l'esborso effettivo in denaro della multinazionale cinese è nettamente inferiore alla valutazione data da Fininvest al Milan e divenuta oggetto della lunghissima trattativa con SES.

Inoltre Suning era già attiva nel mondo del calcio, proprio in Cina, con lo Jiangsu, prima di esportare il proprio know-how sportivo in Europa e precisamente a Milano. Questo rende Suning in vantaggio e in una posizione diversa rispetto a SES che ha iniziato la corsa raccogliendo capitali sia sotto forma di investimento che soprattutto di prestito e non ha alle spalle altri progetti sportivi consolidati.

Su questi punti specifici, non ci dubbi. In teoria però sono soprattutto le dichiarazioni di Pan Gongsheng a far pensare che, nonostante disponga di forti somme al di fuori della Cina, anche Suning possa essere in qualche modo e in teoria calmierata per quanto riguarda gli investimenti a pioggia sul mercato molto dispendioso del calcio per rafforzare l'Inter, di fronte ad un indirizzo politico ad ampio raggio da parte del governo centrale cinese. Sul fronte Milan, invece, il fatto che Yonghong Li abbia residenza a Hong Kong è il vero, e forse unico in questo momento, elemento che consente ancora a Sino-Europe Sports di continuare a lavorare per sperare di poter chiudere la trattativa con Fininvest per il Milan. Perchè, per il momento dalla Cina tutti i varchi principali dei flussi di denaro per operazioni di questo tipo, sembrano chiusi.