Il sorteggio Champions ha spalancato alla Juventus le porte del Principato di Monaco. Non male, vista la rosa delle possibili avversarie, ma al 'Louis' II i bianconeri dovranno comunque stare attenti alla gioventù, alla freschezza e alla qualità di una squadra forte del miglior attacco d’Europa e che avrà poco da perdere in un doppio confronto non affrontato certo da favorita.

Monaco macchina da gol

Di certo, oltre all’enfant prodige Mbappé e al ritrovato Falcao, uno dei segreti del Monaco risiede nella guida tecnica. Leonardo Jardim è alla terza stagione nel Principato e si sta affermando tra i tecnici più preparati a livello europeo oltre che duttili.

La metamorfosi tattica vissuta dai biancorossi nelle ultime due stagioni è infatti singolare e degna di nota. Nella cavalcata Champions 2015, terminata ai quarti proprio contro la Juve, il Monaco si mise in mostra per la solidità difensiva e la capacità di ribaltare il fronte del gioco in pochi secondi e con poche giocate di qualità, ora invece quella di Jardim è una vera macchina da gol e di spettacolo, ma concede parecchio in fase difensiva oltre che denunciare qualche limite di troppo nella gestione delle energie durante i secondi tempi.

Leonardo, l'osservato speciale

Particolari di cui la Juventus potrà fare tesoro anche perché in un futuro piuttosto prossimo Jardim potrebbe sfidare i bianconeri con… frequenza annuale.

Il nome del tecnico portoghese sta infatti salendo la gerarchia del taccuino di Suning, a caccia dell’erede di Stefano Pioli, la cui permanenza sulla panchina dell’Inter sembra improbabile anche in caso di aggancio alla zona Europa League. Con Conte irraggiungibile, Diego Simeone resta il primo obiettivo, ma pure questa strada presenta difficoltà per il profondo legame che unisce il Cholo all’Atletico Madrid.

Riuscire a liberare Jardim, sottocontratto fino al 2019 per “appena” 2 milioni, sarebbe invece più semplice.

Il nuovo Special One?

José Leonardo Nunes Alves Sousa Jardim, questo il nome completo all’anagrafe, è nato nel 1974 a Barcellona, ma non in Catalogna, bensì in Venezuela, da famiglia originaria dell’Isola di Madera. Sì, proprio quella di Cristiano Ronaldo.

Insomma, non male come “pedigree” per un tecnico che ha fatto tanta gavetta in Portogallo prima di un’avventura all’Olympiacos e del primo incarico “importante” allo Sporting Lisbona, nonché un tecnico da molti visto come erede di José Mourinho. Ma l’impostazione di gioco e pure il carattere, piuttosto schivo alle telecamere, direbbero il contrario. I tifosi nerazzurri avrebbero quindi un nuovo allenatore portoghese con cui sognare, a patto di mettergli a disposizione una rosa all’altezza, magari pescando anche nella gioielleria del Principato…