Da più di un anno il Suning Group è diventato l'azionista di maggioranza dell'Inter, rilevando le quote da Erick Thohir. Le intenzioni del colosso cinese sono apparse chiare sin dai primi momenti, con la precisa volontà di riportare il club di Corso Vittorio Emanuele ai fasti di un tempo. Nonostante i rigidi paletti imposti dal Fair Play Finanziario, la nuova proprietà nerazzurra ha comunque trovato il modo di investire pesantemente in sede di calciomercato, mettendo a segno dei colpi piuttosto onerosi. La risposta del campo però, non ha dato ragione a Suning, con l'Inter che nel corso della passata stagione ha terminato il campionato al settimo posto, restando fuori dalle competizioni europee.

Entro il 30 giugno, la dirigenza nerazzurra era chiamata a rispettare gli accordi stipulati con la Uefa in materia di Fair Play Finanziario, con i nerazzurri che dovevano riuscire a raggiungere i 30 milioni di plusvalenza. Ausilio e Sabatini hanno centrato l'obiettivo e dal primo luglio ci si aspettava una netta accelerazione sul mercato: accelerazione che allo stato attuale non è ancora arrivata.

Dubbi dalla Cina nei confronti di Suning: ecco i dettagli

In attesa che il mercato interista entri nel vivo, direttamente dalla Cina arriva l'eco di un reportage realizzato dalla tv di stato cinese CCTV sugli investimenti all’estero - messi in atto anche nel mondo del calcio - delle imprese cinesi. In questo reportage sono state avanzate delle domande sull'acquisto del club nerazzurro da parte di Suning e sono stati evidenziati dei dubbi sull'opportunità di realizzare un'importante spesa per un club che nel corso degli ultimi 5 anni ha raggiunto debiti per circa 300 milioni.Per far chiarezza sulla vicenda è stato interpellato Yin Zhongli, membro dell'Accademia Cinese delle Scienze Sociali, il quale ha espresso il suo pensiero: "Ci sono diverse compagnie che hanno già importanti debiti interni e per questo spendono cifre rilevanti con prestiti bancari all'estero.

Credo che molte operazioni di questo tipo, realizzate oltre confine, abbiano poche possibilità di determinare flussi di cassa, e per questo non posso escludere l'ipotesi di riciclaggio".

La smentita di Suning affidata a Weimin

Più tardi, Sun Weimin, vice-presidente di Suning, ha voluto fare chiarezza sulla vicenda: "Ho letto la notizia riportata da CCTV.

La strategia industriale di Suning si è sempre basata sullo sviluppo del mercato nazionale. I mercati esteri sono al servizio di quello cinese. L'Inter? Investendo sul club nerazzurro, è certamente più facile riuscire a comprendere gli sviluppi che possono determinarsi nel mondo del calcio. Solo attraverso questo apprendimento si può migliorare anche il livello del calcio cinese. Va poi considerato il miglioramento del brand Suning sempre grazie al veicolo del marchio Inter. Una continua espansione".