L'urna di Nyon non è stata benevola con il Brescia, che ha pescato per la sfida di ottavi di finale della Champions League femminile la formazione francese del Montpellier.

L'avversaria

A poca distanza dal Mediterraneo (11 km), la capitale del dipartimento dell'Herault, in Occitania, la formazione femminile del Montpellier ha visto muovere i suoi primi passi nel 1990. Dal 2001 è entrata a far parte in via ufficiale della società professionistica maschile e ha vinto i suoi unici due titoli nazionali nel 2003-04 e 2004-05, oltre a tre coppe di Francia.

In Champions League vanta una semifinale nel 2006 persa con il Francoforte per la regola dei gol segnati fuori casa. Torna ad affacciarsi in Europa dopo un'assenza di sette anni: l'ultima partecipazione è infatti del 2010.

Il video mostra la vittoria esterna nel ritorno dei sedicesimi di finale del Montpellier contro lo Zvezda, formazione russa che all'andata era riuscita ad espugnare il campo delle francesi per 1-0. Risultato assai bugiardo, perché come mostriamo nel video qui sotto, il Montpellier ha avuto durante tutto l'arco della gara numerose palle gol per passare in vantaggio.

Che cosa dobbiamo aspettarci

A differenza del Wolfsburg, che ha a disposizioni molte più frecce al suo arco e quindi anche più opzioni tattiche, il tecnico del Montpellier Jean Louis Saez schiera le sue ragazze sulla base di un classico 4-4-2 all'inglese.

Molto gioco sulle fasce, pochi palloni che passano in mezzo, poco fraseggio, dritti al dunque: pallone da una parte e cross in mezzo a sfruttare le qualità fisiche delle due punte svedesi Jakobsson e Blackstenius (che all'Italia ha fatto un gol all'Europeo). A turno una delle due mediane (soprattutto Toletti) va dentro a rimorchio.

Tutto molto semplice, ma comunque ben organizzato. Una squadra compatta, quadrata, che non concede molto: con il Brescia sarà un'altra partita a scacchi.

Chi dobbiamo temere

La forza del Montpellier è, come detto, nella coesione del gruppo: è una squadra arcigna, senza stelle di primissimo ordine, ma con giocatrici a disposizione molto forti fisicamente.

Sicuramente da tenere d'occhio la coppia svedese d'attacco: potenti, forti di testa e nell'inserimento sul primo palo. Sulle ali possono agire vere e proprie attaccanti spostate sulla fascia: Cayman e Gauvin hanno velocità e tempi d'inserimento. Le palle inattive sono il pane quotidiano per le francesi, quindi sarà vitale cercare di concedere meno punizioni possibili dal limite o in zone comode per il cross.

Cosa deve fare il Brescia

Prima di tutto, vale lo stesso discorso fatto per la Fiorentina: servono gambe forti per mantenere la testa fresca. Il Brescia in questo avvio di stagione ha mostrato una condizione psico-fisica migliore rispetto alle campionesse d'Italia, testimone anche la netta vittoria nello scontro diretto di fine settembre che è valso la quarta Supercoppa Italiana per le Leonesse.

Dal punto di vista tecnico, questo doppio confronto potrebbe ricalcare in gran parte la sfida dei sedicesimi contro l'Ajax, nelle quali il Brescia ha avuto il grandissimo merito di tenere alta la concentrazione per tutti i novanta e passa minuti di entrambe le sfide e cogliere (soprattutto nella gara di ritorno) le occasioni quando si sono presentate. Sicuramente, tutti gli errori sotto porta concessi alle olandesi nella gara di andata, non saranno ammessi contro le francesi. Tatticamente, affrontare un 4-4-2 canonico per il 3-5-2 che presumibilmente mister Piovani metterà in campo, prevede che la partita si giocherà (o deciderà) in mezzo al campo: le tre centrocampiste del Brescia dovranno essere brave a "mettere in mezzo" costantemente le due francesi e impedire un giropalla fluido e ragionato, accorciando a fisarmonica con precisione dalla parte dove si svolge l'azione, andando a tamponare l'inferiorità numerica sulle fasce.

Girelli, che ha "licenza di uccidere" su tutto il fronte offensivo, cucendo il gioco dalla metà campo in su, forse è un po' sacrificata in fase offensiva perché gioca un po' lontana dalla porta, però ha la fisicità che serve e la tecnica adatta per lanciare in profondità Sabatino e Giacinti, che hanno nel gioco sulla linea dei difensori il loro punto forte.

Anche il Brescia, nonostante sia stata testa di serie al sorteggio, giocherà l'andata in casa (non è argomento dell'articolo decidere se sia un vantaggio o meno, ci sono correnti di pensiero contrastanti in merito), e oltretutto non lo farà al "Rigamonti": pare che il presidente della formazione maschile Cellino abbia negato il campo alle ragazze, che saranno così costrette ad andare fuori provincia, probabilmente a Lumezzane.

Sicuramente l'apporto del pubblico sarà fondamentale per dare quella carica in più alle Leonesse, che possono contare su una delle tifoserie più "calde" e fedeli dell'intero panorama calcistico femminile italiano.