Continuano ad esserci una sorta di mistero intorno alla proprietà del Milan, con il patron Yonghong Li che ancora non si è capito che capacità economiche può avere e quale forza economica alla luce delle ultime indiscrezioni riportate negli ultimi giorni.

L'ultimo a trattare questo argomento è il New York Times, che sostiene come l'impero minerario descritto dall'imprenditore cinese fosse a malapena conosciuto nel settore, ponendo dubbi anche sulla proprietà sulla stessa miniera, che apparterrebbe invece a Guangdong Lion Asset Management, una società che ha cambiato quattro proprietari negli ultimi due anni.

I giornalisti della rivista americana, inoltre, hanno fatto visita agli uffici di questa società, trovandoli chiusi con un avviso di sfratto alla porta. All'interno del locale, inoltre, era tutto in disordine, sedie, scrivanie e computer senza disco fisso.

Il New York Times, inoltre, sottolinea come la miniera abbia cambiato quattro volte proprietà, di cui due volte a costo zero e curiosamente tutti i proprietari facevano di cognome Li.

Insomma, una sorta di alone di mistero che non sembra avere fine e che solo il tempo aiuterà a dissipare questi dubbi sulla nuova proprietà rossonera o ad alimentarli ulteriormente.

Moratti attacca

Nei giorni scorsi su La Repubblica è apparso un articolo che paragonava il passaggio di proprietà del Milan alla cessione di quote avvenuta in casa Inter, quando Massimo moratti cedette la maggioranza al tycoon indonesiano, Erick Thohir.

Secondo il quotidiano, l'attuale presidente nerazzurro avrebbe rifinanziato il debito contratto per acquistare l’Inter concedendo in pegno le azioni del club milanese a una finanziaria delle isole Cayman, la Merdeka, di cui nessuno ha mai conosciuto i reali proprietari, alimentando dubbi, dunque, anche su questa operazione.

A voler fare chiarezza sulla questione è stato lo stesso Moratti, che in una lettere mandata a La Repubblica ha ribadito:

"Non c'è nessun tipo di somiglianza fra la mia cessione di quote ad Erick Thohir e le caratteristiche che vengono attribuite alla vendita delle quote del Milan da parte di Silvio Berlusconi al gruppo cinese.

L'operazione che ho fatto qualche anno fa è stata realizzata nel giro di qualche mese, quindi non sussiste e allo stesso tempo non è lecito alcun tipo di similitudine e di paragone tra le due operazioni".

Da ricordare come la maggioranza dell'Inter ora sia in mano al colosso cinese Suning che a differenza della proprietà del Milan, invece, in patria è molto conosciuto.