Una delle trattative che stanno tenendo banco in casa Inter in queste ultime ore è sicuramente quella riguardante il possibile trasferimento a Milano del fantasista argentino del Paris Saint Germain, Javier pastore. In questi giorni c'è stato più di un incontro tra l'agente del giocatore, Marcelo SImonian, e il direttore sportivo, Piero Ausilio.
Le parti si stanno parlando e sembra ci sia già una bozza di accordo, ma resta da trovare quello con il club parigino. Il PSG, infatti, fino ad ora si è sempre detto disposto a trattare la cessione del giocatore a titolo definitivo, per offerte non inferiori ai trenta milioni di euro.
La società nerazzurra, però, sta lavorando per offrire al club dello sceicco, Nasser Al Khelaifi, un prestito molto oneroso, tra i sei e gli otto milioni di euro, come riportato da Marco Barzaghi a Premium Sport, con diritto di riscatto fissato tra i venti e i venticinque milioni di euro. Inoltre l'Inter potrebbe decidere di concedere alla società francese anche una sorta di prelazione sul centravanti argentino, Mauro Icardi, qualora in futuro si decidesse di privarsi del proprio capitano.
Pastore e il sacrificio per l'Inter
Nuovi aggiornamenti sulla trattativa li dà il noto esperto di calciomercato, Alfredo Pedullà, che sul proprio sito ufficiale spiega come il Flaco abbia detto si all'offerta dell'Inter.
Per l'argentino è pronto un contratto fino al 2021, quindi prolungato di due anni rispetto a quello in scadenza nel 2019 con il Psg, a cinque milioni di euro all'anno più bonus.
L'agente del giocatore per ora smentisce, soprattutto per non irritare la dirigenza parigina, visto che nel recente passato ci sono esempi di come chi si è sbilanciato troppo è poi finito scottato, come l'ormai ex agente di Marco Verratti, Donato Di Campli.
Anche Pedullà spiega come l'Inter voglia garantire i trenta milioni al Paris Saint Germain, ma non può farlo con un acquisto a titolo definitivo a causa dei paletti imposti dal Fair Play Finanziario, che prevedono il pareggio di bilancio a giugno.
Il giocatore, comunque, sta facendo di tutto per tornare in Italia e riabbracciare il direttore tecnico, Walter Sabatini, che lo ha scoperto e portato a Palermo nell'estate del 2009 per sette milioni di euro, per poi rivenderlo proprio al Psg due anni dopo, per quaranta milioni. Pastore, inoltre, ha un valore affettivo per lo sceicco Al Khelaifi, visto che è stato il primo grande acquisto della sua gestione.