Quella sedia alzata verso il cielo di Amsterdam resterà uno degli ‘affreschi’ più belli regalati da emiliano mondonico. Il tecnico di Rivolta d’Adda si è spento a 71 anni sconfitto dall’unico avversario contro il quale non c’è schema che tenga. Gli era stata asportata una massa tumorale di sei chili, aveva perso un rene e parte dell’intestino ma non si era mai dato per vinto davanti alla ‘bestia’. Pochi mesi fa voleva seguire la sua Atalanta a Liverpool, per il match di Europa League con l’Everton, per la sua passione per i Beatles. Quando giocava da raffinato regista del Toro si era fatto anche squalificare per seguire dal vivo un concerto della storica band inglese.

Alla fine degli anni ‘80 l’Italia impazziva per il Milan di Sacchi, apprezzava il calcio champagne di Maifredi e la gabbia di Corrado Orrico. Da lì a poco sarebbe arrivata anche Zemanlandia a far sognare gli esteti del calcio. Mondo, come tutti lo avevano imparato a chiamare, non ha mai abbandonato il suo calcio ‘pane e salame’. Quello genuino fatto di passione, cuore e palla lunga a pedalare. Ovviamente il calcio del trainer di Rivolta d’Adda non era solo questo.

L'impresa con l'Atalanta in Coppa delle Coppe

Il rettangolo di gioco era la sua seconda casa: ‘Sono allenatore 365 giorni l’anno’. Mondo ha griffato cinque promozioni dalla serie B alla A ed ha fatto brillare tanti talenti. Su tutti Gianluca Vialli protagonista del ritorno in massima serie della Cremonese dopo 54 anni nella stagione 1983/84.

A Bergamo realizzò il primo capolavoro quando sfiorò la finale di Coppa dell Coppe nel 1987/88. L’Atalanta era in serie B e il gol di Cantarutti a Lisbona spinse i nerazzurri verso la semifinale con il Mailnes. Garlini firmò la grande illusione ma i belgi riuscirono a ribaltare il risultato ed a conquistare la finale poi vinta con l’Ajax.

Al termine della stagione gli orobici si consolarono con il ritorno in serie A. Con il Torino di Martin Vasquez, Cravero e Casagrande l’altra grande emozione alcuni anni dopo. I granata riuscirono nell’impresa di domare il Real Madrid.

Quel rigore su Cravero nella finale con l'Ajax

Nella doppia finale i granata rimontarono due vole in casa contro l’Ajax (doppietta di Casagrande) ma non riuscirono a violare la porta dei lancieri.

Prima Casagrande fece tremare il palo, poi Cravero fu atterrato in area di rigore e Mondo manifestò il suo disappunto alzando una sedia. Un gesto che è rimasto negli annali di un calcio ancora genuino. In carriera Mondonico ha vinto una Coppa Italia, una Mitropa Cup ed ha conquistato una promozione in A anche con Torino (1998/99) e Fiorentina (2003/04).