La difesa meno battuta d'Italia? Non è quella della Juventus, pur d'acciaio come testimoniano gli appena 19 gol incassati in 33 partite. La difesa più forte d'Italia è quella della Nocerina, squadra del girone I di Serie D: 18 gol al passivo in 31 partite. I bianconeri hanno nel Napoli l'avversario unico che li separa dallo scudetto. I rossoneri di Nocera hanno due avversarie da superare...

a tre giornate dalla fine, infatti, hanno gli stessi punti dei calabresi della Vibonese e dei siciliani del Troina: sarà sprint a tre per assicurarsi la promozione in Serie C.

L'allenatore è un ex difensore, insomma uno che se ne intende di retroguardia di ferro. Si chiama Massimo Morgia, romano trapiantato a Lucca, anni 67 appena compiuti, tornato a Nocera dopo la precedente esperienza calciatore, che risaliva al 1974: "Sono tornato da queste parti per vincere e dedicare il tutto a Massimino Nobile, giocava con me a Nocera in quegli anni, è morto giovane, a causa di un incidente d'auto". C'è Un punto di contatto con la Juve.

Morgia è stato maestro di Paratici, il direttore sportivo bianconero: "E' stato un mio calciatore, l'ho voluto con me in tante avventure. Allegri ? Non lo conosco da vicino. Invece mi sento spesso con Antonio Conte".

I difensori che custodiscono il record

Non hanno nomi altisonanti, sono operai del calcio minore oppure giovani di talento. Al centro della difesa comanda l'esperto Gigi Manzo, il Chiellini della situazione. Invece il giovane Emmanuele Matino può tranquillamente paragonarsi a Benatia. Altri due ragazzi di talento completano il cast titolare: Emilio Vanacore e Roberto Vitolo. Assieme a loro, le risorse alternative che si chiamano Schettino, Mautone, Lomasto e Di Minico. Ovviamente non si difende solo in quattro (Morgia ha iniziato la stagione col 3-4-3 per poi passare al 4-3-3).

I primi difensori della Nocerina si chiamano Russo, Cavallaro e Dieme: gli attaccanti. Mentre in mediana cantano e portano la croce Cecchi, Giacinti e Alvino (senza dimenticare Bartoccini). In porta un doppio fratello d'arte: si chiama Gomis, fratello del portiere della Spal e di quello della Paganese, senegalese dal Cuore Toro (nel senso di crescita tra le fila del vivaio granata).

Le sfide con la Juve

La Nocerina, nella sua storia di alti e bassi che dura da ben 108 anni, ha incrociato due volte la Juve sul cammino, sempre in Coppa Italia. A Torino giocò per la prima volta nel 1978: sconfitta per 3-1 della squadra allora allenata da Bruno Giorgi contro la corazzata di Trapattoni, con lo sfizio di passare in vantaggio grazie a Oliviero Garlini. Nel 1996, altro incrocio di coppa.

Andata sul neutro di Avellino: la Nocerina riuscì a fermare sullo 0-0 la Juve di Lippi, al ritorno passò in vantaggio con Marcheggiani per poi arrendersi ad un altro 2-1. Diversi e numerosi, inoltre, i contatti con l'altra metà del calcio della Mole, ovvero col Torino. Nel 1929 a Nocera allenava Egri Erbstein, successivo direttore tecnico del Grande Torino, perito a Superga con tutta la squadra. Dal Torino nel corso degli anni e della storia sono giunti in rossonero elementi come Pelosin, Quadri, Corni e Bozzi che hanno lasciato il segno.

Festa assieme ?

Le due difese di ferro arriveranno felici e vincenti ai rispettivi traguardi? Ecco Morgia: " La Juve è avvantaggiata ma il Napoli non molla.

Sarri lo conosco bene, prima era un difensivista ma col Napoli ha cambiato abito. Noi vogliamo vincere, Nocera mi ha fatto sentire alla grande, non sono più un ragazzo e ho girato l'Italia in lungo e in largo. Però qui c'è ancora l'entusiasmo del calcio vero". Se ne va con Aquila al guinzaglio, cane di color bianconero ma col guinzaglio rigidamente rossonero.