La partita si gioca nell'Allianz Stadium di Nizza, gremito di 35 mila spettatori. Risuonano gli inni nazionali, scambio di coccarde tra i capitani e la partita inizia. E' la Francia che si porta subito in vantaggio all'ottavo minuto con Umtiti, che sfrutta la respinta di Sirigu sul tiro del bomber francese Mbappè, fulminando i difensori italiani e insaccando la palla in rete. Al 29esimo minuto del primo tempo, Mandragora commette fallo da dietro su Lucas e l'arbitro, grazie al Var, segnala il calcio di rigore che il cecchino Griezmann infila nell'angolino sinistro della porta, dove il portiere italiano non può arrivare.
L'Italia prova a reagire e ritrova un po' di linfa vitale, sfruttando al limite dell'area una punizione violentissima di Balotelli su Lloris, che non trattiene, permettendo a Bonucci di avventarsi, spedendo la palla alle spalle del portiere. Si va al riposo con il punteggio di 2 a 1 per i Blues. All'inizio del secondo tempo sono gli azzurri che ci provano ripetutamente con Chiesa, che cerca di portare la partita in parità, ma la superiorità dei francesi è totale, infatti, al 63esimo minuto, Dembelè segna con un un tiro a giro spettacolare, che si insacca all'incrocio dei pali. La partita si conclude con il punteggio di Francia 3-1 Italia.
Non è mai una semplice amichevole
Le partite tra Italia e Francia non sono mai partite di allenamento.
Storicamente e per tradizione, i giocatori di queste due nazionali, quando si affrontano, danno sempre il meglio di sé per fare bella figura. In questa occasione, le due squadre si possono classificare in questo modo: Italia giovane ed inesperta e Francia fortissima e vincente. Nella nazionale, a parte quei 6/7 giocatori esperti, ovvero Chiellini, Bonucci, Verratti, Sirigu, Balotelli, Florenzi ed Insigne, gli altri sono tutti giocatori giovani, alle prime esperienze, che devono maturare.
Il discorso è diverso per la nazionale francese, dove in ogni reparto ci sono autentici campioni, che fanno la differenza non appena si alza il ritmo della partita. I giocatori dei Blues sono tutti atleti che giocano nei top club europei e sono abituati a giocare nelle coppe, quindi sono di tutto un altro livello rispetto ai nostri giovani talenti.
C'è tanto da lavorare
Nonostante la sconfitta, l'Italia ha dimostrato comunque un forte carattere e tanta personalità, che sono le qualità più richieste al momento per iniziare una ricostruzione dalle fondamenta. Il tecnico della Nazionale, Mancini, dovrà lavorare molto per plasmare questa squadra, dando un'ordine ed una organizzazione di gioco ben precisa. Le carte vincenti su cui puntare saranno sicuramente la fame e la voglia dei giovani talenti azzurri di emergere per arrivare al livello delle altre top nazionali: i francesi sono una delle squadre favorite per la vittoria del mondiale in Russia quest'estate, quindi il percorso di crescita degli azzurri dovrà essere costante e continuo, se si vorrà un giorno tornare ai mitici fasti del 9 luglio 2006. La strada da percorrere è lunga, ma di una cosa siamo certi: è quella giusta.