Quello che sta avvenendo nella 21esima edizione dei Mondiali di calcio è a dir poco incredibile. Che il torneo russo sarebbe stato atipico lo si era già capito a nostre spese con l'eliminazione dell'Italia nello spareggio playoff contro la Svezia. Ma ora sta assumendo i contorni del surreale con l'eliminazione di ben tre delle favorite alla vittoria finale. Nell'ordine, sono già state eliminate la Germania (campione uscente), l'Argentina di Lionel Messi e la Spagna (campione del mondo nel 2010 in Sudafrica). Tutto questo quando siamo ancora agli ottavi di finale la cui metà è ancora a disputarsi.

Tiki Taka: la fine di un'era

Ad essere sinceri, il campionato mondiale della Spagna non era partito con i migliori auspici. Quanto accaduto quasi alla vigilia del debutto non ha precedenti nella storia della massima competizione calcistica. Infatti a due giorni dall'esordio era stato esonerato il ct Julen Lopetegui, reo di aver firmato con il Real Madrid e non aver comunicato la sua decisione alla federcalcio spagnola. Rubiales (presidente della federcalcio) ha messo al suo posto Fernando Hierro, leggenda del Real Madrid. L'esordio non va male al neo ct, la formazione iberica riesce a pareggiare per 3-3 contro il Portogallo di un Cristiano Ronaldo straordinario, autore di una tripletta. La gara, al di là dell'exploit di CR7, viene comunque dominata a lungo dalle furie rosse sul piano del gioco.

Il secondo match del girone B prevede l'incontro con l'Iran e qui iniziano le dolenti note, con quella vittoria risicata ottenuta grazie a un gol di rimpallo di Diego Costa. L'ultima partita della prima fase vede la Spagna affrontare il Marocco di Benatia già eliminato, gli uomini di Hierro rischiano seriamente di perderla, ma riescono a strappare la qualificazione all'ultimo minuto con il tacco di Iago Aspas, 2 - 2 finale e Spagna agli ottavi da prima del girone.

Negli ottavi di finale gli iberici affrontano la Russia. Contro i padroni di casa, Diego Costa e compagni passano subito in vantaggio grazied ad uno sfortunato autogol di Ignaschevich, ma vengono rimontati dal rigore di Dzyuba. La reazione iberica è assente e si limita a uno sterile possesso palla, quel tiki taka che aveva segnato un'era del calcio mondiale, ma che in questo torneo iridato è sembrato inutile, snervante e fine a sé stesso.

Il risultato resta inchiodato sull'1-1 e nemmeno i supplementari sono in grado di decidere quale delle due formazioni accederà ai quarti. Si va dunque ai rigori e gli errori di Koke e Iago Aspas condannano la formazione di Hierro che viene dunque eliminata. Dopo quelle di Germania ed Argentina, si tratta della terza 'testa' celebre a cadere nel cesto.

La debacle dell'Albiceleste

Un giorno prima, anche l'Argentina aveva salutato il Mondiale. La formazione di Sampaoli era sicuramente una delle favorite, bastino per tutti i nomi di Messi, Higuain, Di Maria, Aguero, Banega. Ma il calcio insegna che i grandi nomi non fanno sempre una grande squadra e quello argentino era più un album di prestigiose figurine a dispetto di un gioco che non si è quasi mai visto in questo torneo.

Il mondiale dell'Albiceleste era iniziato con un'opaca prestazione contro la modesta Islanda, Messi e compagni non sono riusciti ad andare oltre l'1 a 1 con la formazione scandinava e proprio il fuoriclasse del Barcellona ha 'tradito' dal dischetto. Nelle seconda partita del girone D, l'Argentina ha dovuto vedersela contro la Croazia, altra prestazione pessima della Selecciòn che è stata letteralmente asfaltata con un eloquente 0-3. E qui scoppia la rivoluzione: Sampaoli subisce la gogna mediatica dai giornalisti argentini e perde il controllo dell'intera nazionale. Non ci sono ovviamente conferme ufficiali, certe cose alla fine restano dentro lo spogliatoio, ma si è parlato di un'autogestione voluta da Messi e Mascherano e continue richieste di esonero arrivate alla porta di Tapia, presidente della federcalcio argentina.

Sul banco degli imputati sicuramente l'esclusione dall'undici titolare di giocatori di qualità come Banega e Di Maria, e la scelta di puntare su Willy Caballero tra i pali, autore di due papere contro Islanda e Croazia. Nella partita contro la Nigeria qualcosa cambia, l'Albiceleste riesce a ottenere una vittoria seppur a fatica per 2 a 1 che gli permette di qualificarsi agli ottavi di finale dove incontrerà una big come la Francia. Contro i transalpini un'altra prestazione scialba, soprattutto della malconcia difesa che non riesce a contenere il talento di Kylian Mbappè, autentico mattatore con 2 gol e un rigore procurato. A nulla vale la prodezza di Di Maria e il colpo di testa nei minuti di recupero del 'Kun' Aguero, 4-3 per la Francia ed Albiceste eliminata.

Campioni del mondo macchinosi e 'spuntati'

La Germania veniva da un girone di qualificazione da incorniciare, primo posto e pass per Russia 2018 staccato in largo anticipo. Motivo per lui la sconfitta all'esordio contro il Messico per 0-1 da parte della nazionale allenata da Low ha sopreso un pò tutti gli addetti ai lavori. Ma a voler essere obiettivi, la vittoria dei messicani è stata strameritata ed il centrocampo teutonico ha sofferto troppo la velocità e l'abilità nel palleggio di Lozano e compagni. Di contro, l'attacco dei campioni del mondo in carica è apparso lento e confusionario. Nel secondo match del girone F, i tedeschi passano in svantaggio contro la Svezia, ma stavolta riescono a reagire: prima con Reus che trova la deviazione in area di rigore che trafigge Olsen e poi con una punizione al 95' di Kross che salva la Germania dall'eliminazione, 2 a 1 finale.

Eliminazione che arriva però in maniera ancora più clamorosa nella terza partita contro la Corea del Sud. Son e compagni battono i campioni del mondo in carica per 2 a 0, condannando la formazione di Low all'eliminazione. Si tratta della terza edizione consecutiva in cui i campioni del mondo in carica escono ai gironi, era accaduto infatti ad Italia e Spagna nelle edizioni 2010 e 2014. Parlare di una sorta di 'maledizione', pertanto, non è più così fantasioso.

Oggi toccherà a Brasile e Belgio impegnate rispettivamente contro Messico e Giappone. Due partite che, sulla carta, vedono favoriti verdeoro e diavoli rossi, ma visto ciò che sta accadendo in questo Mondiale, davvero non è più il caso di parlare di carta e pronostici.