Una decisione che rimanda alla prossima stagione ogni genere di discorsi è quella emessa nella giornata di lunedì 1 ottobre dal Tar della Calabria. L'organo, che già nei giorni scorsi si era espresso sulla vicenda legata allo Stadio Comunale "Ezio Scida" ha ora fornito una sentenza chiara ed esaustiva. L'impianto di gioco cittadino, da quasi un secolo casa del crotone Calcio potrà tornare ad essere agibile e riutilizzabile in tutta la sua capienza. Una notizia che è stata accolta con felicità dai tifosi, ma anche dall'amministrazione comunale che nel corso degli ultimi mesi ha cercato di percorrere ogni strada possibile per garantire che la formazione pitagorica continuasse a giocare in città.

Un contenzioso, quello che si è venuto a creare tra il Comune di Crotone e la Soprintendenza ai Beni Archeologici che ha portato, a colpi di carte bollate, all'epilogo svelato in queste ultime ore.

Il Crotone riabbraccia la sua casa

La formazione rossoblu che nel frattempo, tra mille problematiche, ha giocato regolarmente all'Ezio Scida potrà ora ospitare in ogni settore i tifosi che settimanalmente vorranno seguire da vicino la squadra. Una scelta dettata, come si legge nelle motivazioni del TAR, dal buon senso e dalla mancanza di motivazioni valide che potessero continuare a impedire al Crotone Calcio di giocare nel suo impianto. Una vittoria per la società sportiva e per l'amministrazione comunale che nelle ultime settimane avevamo presentato presso il Tribunale Amministrativo Regionale due ricorsi, coerenti tra di loro, in modo da cercare di annullare la diffida di immediato smantellamento delle strutture che avrebbe reso lo stadio inagibile e avrebbe portato, forse, persino alla disputa di gare casalinghe lontano da Crotone.

La vittoria di una comunità

Cosi come riportato dallo stesso organo, ad essere danneggiata non è stata solamente la società in quanto azienda con interessi, ma anche la stessa collettività cittadina rappresentata dall'amministrazione comunale. Un duro colpo alla decisione arbitraria presa dal Mibac, una sconfitta anche per quella classe politica che al motto di "cambiamento" aveva persino remato contro la stessa collettività crotonese, pur di dimostrare l'inadeguatezza dell'attuale amministrazione.

A farne le spese in questo caso, così come confermato dal Tar della Calabria è stata la città di Crotone che, ancora una volta, proverà a ripartire più forte di prima verso un nuovo sogno chiamato Serie A.