È stato un Calciomercato interessante quello conclusosi ieri sera alle 20. Un calciomercato che è riuscito, almeno parzialmente, a trasformare più di una squadra di Serie A e chissà, a spostare anche qualche equilibrio. Se, infatti, per la vetta poco si può intervenire per smuovere la classifica, altro discorso è rappresentato dalla zona Europa e salvezza, dove la classifica è ancora tutta da scrivere.
Le regine del mercato e gli altri promossi
Milan (7,5) e Fiorentina (7) sono indiscutibilmente le regine del mercato, almeno fino ad ora. Il Milan, in particolare, è riuscito a risolvere la grana Higuain con uno sborso esoso relativamente, aggiudicandosi la rivelazione Piątek, che ha già battezzato il Napoli in Coppa Italia. Paquetà, altro acquisto tutto da scoprire, ma dà già segnali incoraggianti. Certo, sono sempre 70 milioni di euro spesi. La Fiorentina invece ha finora azzeccato il vero colpo del calciomercato con il ritorno di Muriel in prestito con diritto di riscatto (soffiato proprio al Milan), mentre ha tassellato difesa e centrocampo mettendo a segno buoni colpi per il futuro con Rasmussen e Traoré dell'Empoli.
Inoltre, Pantaleo Corvino è riuscito nel non facile compito di piazzare corpi estranei come Thereau, Eysseric e Dijks nelle ultime ore di mercato.
Nella zona salvezza tre squadre si sono messe in mostra in questo mercato, in particolare l'Empoli (6,5) e la Spal (6,5). La prima, dopo aver venduto a suon milioni due dei suoi gioiellini, trattenendoli fino a giugno (vera opera d'arte del ds Accardi), è riuscita a mettere a segno acquisti interessanti come Dragowski, Ucan ma soprattutto Farias e il talento Oberlin (ex Basilea) per l'attacco. Allo stesso modo, la Spal (6,5) non è rimasta a guardare. Ha riportato a casa un portiere di sicuro affidamento come Viviano, e ha messo a segno due colpi come Regini e Murgia, ottimi per una squadra che si deve salvare.
Una piena sufficienza se la merita anche l'Udinese (6,5) che con tre colpi importanti come De Maio, Sandro e soprattutto Okaka punta a dare una svolta alla lotta salvezza.
Infine tra i promossi non vogliiamo dimenticare il Parma e la Sampdoria (entrambi 6,5). Il Parma perché, forte di una situazione di classifica più che tranquilla, ha dato sostanza al centrocampo con l'acquisto di Kucka e prendendo un talento come Brazao (con la compartecipazione dell'Inter), ma merita una piena sufficienza per la conferma del capitano Bruno Alves, respingendo ogni tentativo della Juventus. Forse avrebbe potuto anche farne a meno, data la classifica rassicurante, ma il portoghese è ormai diventato il vero leader della squadra emiliana.
La Sampdoria invece ufficializza Audero, e soprattutto riporta a casa Gabbiadini, oltre al cagliaritano Sau, arricchendo Giampaolo con numerose alternative in attacco.
I sufficienti e i rimandati a maggio
La prima di questo gruppo di squadre è sicuramente il Bologna (6+). La squadra emiliana ha sicuramente cercato di rammendare alla rosa deficitaria del girone d'andata mettendo a segno due colpi da novanta come Sansone e Soriano. Gli stessi Edera e Lyanco sono giovani molto interessanti e che potranno far comodo. La domanda che molti tifosi bolognesi è: "Basterà?". Lo vedremo a maggio, forse prima. Intanto, fuori Inzaghi (era l'ora), dentro Mihajlovic, una scelta ottimo per tirar fuori gli attributi, ma che lascia perplessità guardando lo score del serbo.
Un 6+ da attribuire anche al Cagliari, che nonostante la cessione di Sau e Farias davanti si rinforza con nomi di peso. Birsa a chiudere un tridente importante con Pavoletti e Joao Pedro, Pellegrini e Cacciatore ottimi innesti sulle fasce, e il vecchio Thereau che se nei suoi panni può ancora dire la sua.
Nelle zone alte Inter, Napoli e Atalanta dovevano sicuramente far poco (6 per loro). L'Inter sostituisce Vrsaljko con Cedric Soares, titolare inamovibile nell'Europeo vinto dal suo Portogallo, il Napoli respinge l'offensiva parigina per Allan (attenzione ad un eventuale calo di motivazione), mentre Atalanta che vince, non si cambia. Certo, guardando la forma della squadra di Spalletti nelle ultime uscite forse qualche innesto sarebbe servito (complici le situazioni spinose di Perisic o Nainggolan), ma giusto continuare a puntare su di loro dopo gli investimenti della scorsa estate.
Discorso diverso per la Lazio (6-), che non tocca sostanzialmente l'organico, rispedisce Caceres alla Juve e si porta a casa il buon Romulo. Non che ci fosse molto su cui intervenire, ma un innesto che potesse fare un piccolo salto verso la lotta Champions non avrebbe fatto male.
I bocciati
Iniziamo col botto: la Juventus. La capolista della Serie A parte col botto avendo praticamente bloccato Ramsey per la prossima estate, ma poi? Non che avesse effettivamente bisogno di tasselli a livello di qualità, e prendere per prendere non serve, ma da una squadra che vuole mettere le mani sulla coppa dalle grandi orecchie ci si aspettava qualcosina di più. Caceres per Benatia non possiamo considerarlo un salto qualitativo (forse Allegri, dopo Howedes, ha preferito andare sul sicuro.
Contento lui.). Il tutto aggravato dall'infortunio di Bonucci e da quello di Chiellini (fortunatamente solo 10-15 giorni di stop per lui), che ha già portato a qualche conseguenza (l'Atalanta ringrazia). E siamo sicuri che questo centrocampo sia degno di diventare campione d'Europa? Piuttosto che rimandare a maggio, tendiamo più a bocciare questo mercato.
Stessa delusione per Chievo (5) e Frosinone (5,5). Dei clivensi che dire? Via Birsa, via Cacciatore, ci mancava perdere anche Giaccherini o Stepinski per alzare bandiera bianca. Sempre che sia abbassata. In entrata davvero troppo poco il ritorno di Schelotto, Andreolli e la meteora Piazon dal Chelsea. Meglio per il Frosinone, che puntella ogni ruolo con Simic, Viviani e Trotta, ma forse servivano altri nomi per la salvezza.
Nelle parte più alti della classifica da bocciare il Sassuolo (5), che non gratifica il lavoro di un frizzante De Zerbi lasciando partire (giustamente) Boateng, non sostituendolo in alcun modo. Non che il Sassuolo fosse effettivamente lanciato per l'Europa, ma è un peccato. Stessa sorte per la Roma (5), anche se difficile rimediare ad un mercato estivo non adatto al più consono 4-3-3 del suo allenatore (Di Francesco avrà avvallato tutte le scelte? Se sì, è grave). Più che 5 forse, ci starebbe meglio un senza valutazione.
Infine Genoa e Torino (entrambe 5,5). C'è chi ha valutato il mercato di Preziosi con una piena sufficienza. Non ci troviamo d'accordo. Ha (s)venduto il suo bomber di punta quando, continuando con questo ritmo, poteva ottenere ben altra cifra la prossima estate; ha inoltre lasciato partire Romulo e Sandro, due giocatori più che affidabili a centrocampo.
Il tutto trovando dei sostituti tutti da scoprire: Sanabria può essere sicuramente un buon colpo, anche se ha segnato solamente due reti in Liga in 15 presenze, ma Sturaro non gioca una partita da luglio, mentre Radovanovic non pare all'altezza dei partenti. Possiamo immaginare l'umore di Prandelli. Situazione simile per il Toro, che teoricamente potrebbe ancora giocarsi un posto per l'Europa. Ma il mercato parrebbe dire altro: via Soriano (non un gran girone d'andata per lui), via Edera, via Lyanco. Ma dentro? Anche solo numericamente serviva di più.