Insulti razzisti nei confronti di un calciatore nella categoria Giovanissimi provinciali. L'episodio si è verificato sabato pomeriggio (16 marzo) a Cairo Montenotte in provincia di Savona. Ha appena quattordici anni il portiere di origini sudamericane della Priamar di Savona preso di mira da un gruppo di ragazzini durante la partita contro la Cairese. L'arbitro donna, a cui è stata affidata la direzione della partita, per ben due volte ha sospeso la partita mostrando grande professionalità nel saper gestire la situazione tutt'altro che piacevole.

"Nero di m...." - la frase che il gruppo di giovanissimi gridava dagli spalti verso il portiere avversario. Un episodio che ha fatto inevitabilmente finire la tifoseria della Cairese nell'occhio del ciclone.

La Cairese prende le distanze

La squadra di casa, ovvero la Cairese ha preso le distanze da quanto accaduto condannando qualsiasi gesto razzista sottolineando che da tre anni è promotrice di progetti sociali di integrazione con migranti, stranieri e disabili attraverso l'iniziativa 'Un gol con la diversità'. Importante anche quanto accaduto in campo con la società che, in seguito alla doppia sospensione, è prontamente intervenuta. Nello specifico i dirigenti hanno provveduto a richiamare il gruppo di ragazzini sugli spalti affinché la partita potesse giungere al termine.

Al termine della partita la Cairese ha manifestato la propria solidarietà nei confronti della famiglia del quattordicenne portiere del Priamar di Savona.

La denuncia della madre

Non si dà pace la madre del ragazzo, di origini sudamericane, preso di mira da un gruppo di ragazzi durante la partita tra Cairese e Priamar di Savona.

Ana ha denunciato, con le lacrime agli occhi quanto accaduto al figlio affinché episodi simili non si verifichino più sia sui campi da calcio che nella vita quotidiana. Inoltre la donna ha sottolineato che quanto accaduto è intollerabile in quanto nessuno deve permettersi di discriminare un'altra persona per il colore della pelle.

"Ci hanno accolto con gli striscioni benvenuti al'inferno" - queste le parole della madre che inoltre ha dovuto ascoltare per tutta la durata della partita lo sgradevole coro 'negro di m....'. "Parole che a me hanno fatto malissimo, ma sono felice che mio figlio stia bene. Mi ha subito tranquillizzato dicendomi che quelle parole gli sono entrate da un orecchio e gli sono uscite dall'altro. Seppure mio figlio ha preso tutto con estrema leggerezza, per noi genitori sono cose che fanno malissimo e che non possiamo tollerare. Bisogna fare qualcosa".