La trasferta di Torino è stata a dir poco amara per il Milan. La partita era di importanza fondamentale, perché con una vittoria il "Diavolo" avrebbe potuto ulteriormente avvicinarsi alla conquista del tanto agognato quarto posto che vuol dire qualificazione alla prossima Champions League. Nonostante ciò, ieri sera la squadra è apparsa piuttosto provata dalla lunga rincorsa al piazzamento europeo, e per di più si è trovata di fronte ad un Toro ben preparato e organizzato.

Oltre a qualche episodio sfortunato, la compagine rossonera è apparsa piuttosto ingenua, facendosi prendere dal panico dopo aver subito il calcio di rigore di Belotti del momentaneo 1-0.

In realtà la squadra milanese è riuscita anche a costruire qualche occasione da rete, ma ha dovuto fare i conti con l'ottimo stato di forma del portiere granata Sirigu che si è sempre fatto trovare pronto e reattivo, mantenendo la porta inviolata.

Inevitabilmente sul banco degli imputati è finito il tecnico Gennaro Gattuso per alcune scelte di formazione criticate da tifosi e addetti ai lavori, soprattutto dopo la deludente prestazione in Coppa Italia contro la Lazio. La dirigenza milanista dopo una serie di attente riflessioni ha deciso di rimandare qualsiasi decisione sul futuro della guida tecnica della squadra a fine stagione, lasciando all'attuale allenatore il compito di portare il Milan nell'Europa che conta in queste ultime giornate di campionato.

Un eventuale esonero, infatti, avrebbe rischiato di destabilizzare ulteriormente l'ambiente e di rovinare definitivamente la stagione.

La dichiarazione di Gattuso nel dopo-partita, "La vergogna me la prendo tutta io", è apparsa tanto forte quanto inesatta. A conti fatti, alcune decisioni prese dall'allenatore nel corso del match di ieri sera non sono risultate scellerate, poiché con le sue sostituzioni ha cercato di spostare più in avanti il baricentro della squadra, puntando a creare un numero maggiore di azioni pericolose e di avere un attacco più concreto.

Tuttavia, il raddoppio del Torino ad opera di Berenguer e l'espulsione del capitano Alessio Romagnoli hanno contribuito a spegnere le speranze di rimonta dei rossoneri.

Occorre sangue freddo

Tenendo conto di quanto si è visto durante la sfida di Torino, probabilmente il Milan dovrebbe concentrarsi di più in allenamento sul recupero delle seconde palle e anche su una maggiore tenuta caratteriale, poiché sei ammonizioni risultano un po' troppe.

Inoltre il tecnico dovrebbe lavorare ulteriormente sulla personalità dei suoi calciatori che in questo periodo sembrano bloccati dalla paura di perdere, e tutto ciò si riflette inevitabilmente sul gioco. Guardando ai singoli, Patrick Cutrone ci mette il cuore quando scende in campo ma ciò non basta, mentre Piatek risulta troppo isolato in avanti, stretto dalle marcature dei difensori avversari, e inoltre i cross che giungono in area di rigore spesso risultano imprecisi e inconsistenti.

Ad ogni modo, la decisione del club di evitare ribaltoni immediati in panchina risulta condivisibile: è necessario, infatti, ricordare che se ad oggi il Milan può ancora competere per tornare in Champions League è proprio grazie alla gestione Gattuso.

Nella prossima giornata di Serie A, la formazione rossonera sarà attesa dal confronto interno con il Bologna, una squadra rinata sotto la cura Mihajlovic, il quale è riuscito ad allontanare i felsinei dalla zona retrocessione: sarà sicuramente un buon banco di prova per la compagine meneghina, che dovrà dimostrare di avere ancora il piglio giusto per avere ragione di un avversario che versa in un ottimo stato di forma.