A volte ritornano. È così anche per Thiago Motta, che è a un passo dal firmare con il Genoa, stavolta in qualità di allenatore. L'ex centrocampista italo-brasiliano aveva già calcato i prati del Marassi durante la stagione 2008/2009, quella che poi l'avrebbe consacrato in Serie A, prima del passaggio all'Inter del Triplete, mettendo insieme 27 presenze e 6 reti.

Salvo novità dell'ultim'ora - la sua firma è attesa nella tarda mattinata - stavolta Thiago Motta siederà in panchina, dopo che Andreazzoli ha avuto il ben servito, quasi matematico dopo l'ennesima brutta sconfitta, stavolta in casa del Parma arrivata con il pesante punteggio di 5-1.

Per Thiago Motta questa sarebbe la prima vera esperienza da allenatore, dopo la parentesi dello scorso anno nelle giovanili del Paris Saint Germain. Non avendo ancora il patentino per poter esercitare dovrà essere affiancato da un tecnico già "patentato", che potrebbe essere uno tra Luca Chiappino e Roberto Murgita, rispettivamente allenatori della Primavera e dell'Under 17 della squadra ligure.

Le dichiarazioni di Thiago Motta e il '2-7-2'

Thiago Motta, intercettato da TMW fuori dal suo albergo, si è detto "pronto a cominciare" questa nuova esperienza, per nulla semplice vista la delicata posizione in classifica dei Grifoni. Vedremo se sarà capace di risollevarne le sorti, magari proprio con il suo 2-7-2, modulo che propose quasi provocatoriamente all'inizio della sua giovane carriera da allenatore: "Per me la squadra si può leggere anche partendo dalla fascia destra arrivando alla sinistra: che ne dice se giochiamo con il 2-7-2?

Non siamo in 12, perché io conto il portiere in quei 7 in mezzo al campo. Per me l’attaccante è il primo difensore e il portiere il primo attaccante".

Idea di gioco molto ambiziosa quella di Thiago Motta, che rende protagonisti tutti i giocatori in campo, a partire proprio dal portiere. Ma forse è stata proprio questa grande voglia di mettersi in gioco a convincere il Presidente Enrico Preziosi a puntare su di lui, piuttosto che su un allenatore esperto come Francesco Guidolin o un giovane ma già collaudato Massimo Carrera, entrambi considerati nel recente totonomi per la panchina rosso-blu.

Resta comunque arduo il suo compito di risollevare la squadra, attualmente relegata al penultimo posto con 5 punti dopo otto giornate.

La carriera da calciatore

Sicuramente quello di Thiago Motta è stato un ingaggio importante, soprattutto in termini di personalità ma altrettanto ambizioso, vista la relativa inesperienza a bordo campo.

Nulla si può eccepire per ciò che è stato da giocatore, calcando campi di prestigio internazionale con le maglie di Barcellona, Inter e Paris Saint Germain, con le quali ha collezionato in tutto quasi novanta presenze nelle coppe europee, e 30 presenze con la maglia della Nazionale Italiana.