Anche il campionato scozzese si ferma. Con decisione unanime da parte dei club il Celtic può gioire per il nono titolo consecutivo vinto a discapito dei cugini dei Rangers. Retrocedono gli Hearts in seconda divisione. La decisione è stata presa anche a causa delle difficili condizioni economiche di vari club, per i quali la Lega ha deciso di intervenire con un tesoretto di 8,5 milioni di sterline.

Le ragioni del nono titolo

Anche la Scozia si è arresa al Coronavirus. O quantomeno la parte calcistica del paese. I club d'oltremanica hanno infatti deciso di concludere qui il campionato congelando le posizioni ottenute fino all'inizio di marzo, momento in cui tutto si è fermato.

Il Celtic, guidato dal mister Neil Lennon e del presidente Ian Bankier, stavano letteralmente dominando la classifica, come dimostrano gli 80 punti totalizzati in 30 partite (media di 2,66), a discapito degli acerrimi rivali dei Rangers. I ragazzi di Steven Gerrard erano sì secondi, ma a 67 punti, cioè a tredici dalla capolista (media di 2,31). Questi due grandi club sono famosi per il derby che annualmente disputano, chiamato Old Firm, appunto perché si disputa fra due squadre storiche. Sarà sicuramente una notizia amara per i tifosi dei Rangers sapere che il titolo viene "regalato" agli avversari, ma possono oggettivamente affermare che il netto divario era incolmabile.

I campioni si sono meritati questo epiteto, infatti il loro impegno e la loro qualità ha fatto segnare nel tabellino ben 89 gol segnati (media di quasi 3 a partita) e solo 19 subiti, per una differenza reti che ammonta a +70.

Niente male. Per loro si tratta del nono scudetto consecutivo, un record mostruoso, che dimostra la forza del club, almeno in Scozia.

Se i tifosi del Celtic sono al settimo cielo, quelli dell'Hearts of Midlothian hanno il morale sotto le scarpe, infatti sono retrocessi in seconda serie, essendo ultimi nella classifica congelata.

Nuovi interrogativi

Il motivo di questa decisione drastica è di carattere economico. Il calcio scozzese era già in difficoltà e l'arrivo di questa terribile pandemia non ha certo giovato alle casse delle società in difficoltà. La SPFL (Scottish Professional Football League) ha compiuto un vero gesto di generosità e consapevolezza stanziando 8,5 milioni di sterline per soccorrere i club maggiormente colpiti dalla crisi e che rischiano il fallimento.

L'amministratore delegato del campionato scozzese ha voluto precisare che "I club si sono trovati d'accordo sul fatto che non vi fosse alcuna prospettiva realistica di recuperare tutte le partite". Il resto dell'Europa calcistica si trova ora difronte ad un grande dilemma. Se Francia e Scozia hanno fermato il campionato mentre in Germania hanno ripreso lo scorso fine settimana, che strada prendere?

Ai colleghi del Celtic e dei Rangers mancavano davvero pochissime partite alla fine del campionato, ma se per loro era impossibile concludere, come possono altre federazioni calcistiche pensare di continuare? Intanto i neo-campioni festeggiano sui social network il loro nono titolo (cinquantunesimo della loro storia), aspettando di potersi trovare per le strade o a Celtic Park per ringraziare i giocatori e la società.