L'ex amministratore delegato della Juventus Luciano Moggi è tornato di nuovo a parlare di Calciopoli. Un'occasione arrivata dopo che l'ex Presidente della Figc Carraro aveva criticato la Juventus per aver esposto il 38esimo scudetto vinto (quando in realtà sono 36, due revocati dalla Giustizia Sportiva con la sentenza Calciopoli). Parole che hanno evidentemente scatenato una reazione veemente di Moggi che ha descritto con dettagli minuziosi quello che avrebbe fatto Carraro nei confronti della Juventus. L'ex dirigente bianconero ha fatto riferimento in particolar modo ad alcune parole che Umberto Agnelli gli disse ai tempi pre-Calciopoli in merito alla candidatura di Carraro come presidente della Figc.

Moggi ha dichiarato: "Il Presidente mise in guardia me e Giraudo da Carraro, Umberto Agnelli non aveva torto".

Infatti, secondo quanto scrive Moggi sul suo post: "Carraro cercava infatti di “guidare” le retrocessioni. In un'intercettazione s'incavolava con il designatore Bergamo dicendogli: "Ma allora a te gli arbitri non danno più retta. Questa settimana la Lazio gioca a Milano e non si può far niente, ma da domenica prossima va aiutata perché non può retrocedere e non può retrocedere neppure la Fiorentina".

Le parole di Moggi su Facebook rivolte a Carraro

Nel lungo messaggio postato su Facebook Luciano Moggi si è soffermato anche su alcuni 'collaboratori' di Carraro, 'complici' dell'ex Presidente della Figc.

Il primo di questi sarebbe il dottor Grillo, nominato Giudice Sportivo durante la presidenza di Carraro e diventato qualche anno dopo relatore di Cassazione in Calciopoli. Proprio questo iter professionale di Grillo è stato definito da Moggi come "Una vera congiura contro la Juve". Nello stesso post Moggi ha poi aggiunto che molti faticano ad accettare il dominio sportivo bianconero.

L'ex dirigente ha poi aggiunto che le vittorie continueranno ad arrivare finché non ci sarà una restituzione dei titoli vinti nel 2004-2005 e nel 2005-2006.

Moggi su Palamara e Auricchio

Luciano Moggi nel suo post su Facebook ha preso di mira anche Luca Palamara, magistrato che come dichiarato da lui stesso a 'Non è l'Arena', ha fatto carriera grazie a Calciopoli.

L'ex dirigente bianconero ha sottolineato come Palamara sia riuscito a fare carriera 'distruggendo' persone innocenti. A dimostrazione del comportamento non irreprensibile di Palamara, la decisione dei suoi colleghi di espellerlo dall'Associazione Nazionale Magistrati.

Altro bersaglio di Moggi è stato il maggiore dei Carabinieri Auricchio recentemente punito dalla Commissione di secondo grado per i provvedimenti disciplinari a carico di ufficiali ed agenti di polizia giudiziaria. Secondo Moggi, Auricchio è stato sanzionato per aver guidato le intercettazioni secondo i suoi gusti. Un comportamento che il carabiniere ebbe anche con Calciopoli, secondo Moggi. L'ex dirigente bianconero ha infatti dichiarato: "Basta guardare quella la telefonata tra il sottoscritto e Diego della Valle, allora proprietario della Fiorentina, avvenuta nel post Fiorentina-Milan del 30 aprile 2005". Secondo Moggi quella intercettazione venne tagliata a piacimento da parte di Auricchio per punire appositamente la Juventus e Moggi.