Le non buone prestazioni dell'Inter nelle ultime partite in Serie A e in Champions League dipendono molto dalla condizione tutt'altro che brillante dei calciatori nerazzurri. In tanti, fra recuperi necessari dopo la pausa forzata causa positività da Covid-19 e cattivo stato di forma, mostrano poca reattività e soprattutto poco coinvolgimento nelle dinamiche dettate da mister Conte: l'elemento forse più rappresentativo di questo stato di cose è Hakimi, il colpo di mercato fortemente voluto dallo stesso Antonio Conte per dare maggiore qualità al reparto offensivo interista.
Il giocatore marocchino, di anni 22, è stato sicuramente la scommessa della dirigenza nerazzurra. Molto giovane ma purtroppo pochissima esperienza, l'esterno sta vivendo un momento molto difficile: due goal falliti contro il Parma, il grave errore contro il Real in Champions e la panchina a Bergamo contro l'Atalanta ne stanno segnando il rendimento. Il marocchino ha certamente bisogno di crescere: il suo attuale stato di forma e ha evidenziato come ci siano alcuni aspetti importanti su cui il ragazzo dimostra di dover migliorare.
Primo aspetto: maturazione tattica
Hakimi dovrà maturare tatticamente. Lui è l'uomo fondamentale per Antonio Conte, il cosiddetto 'quinto di centrocampo'. A lui si chiede la superiorità numerica in attacco e la capacità di rientrare nella fase difensiva per aiutare i tre difensori.
Il cambiamento deve riguardare entrambi gli aspetti: la fase difensiva al momento è assente mentre quella offensiva deve essere migliorata, anche se il gol e due assist fin qui messi assieme non vanno ignorati.
Secondo aspetto: lucidità sotto porta
L'aspetto che più manca ad Hakimi, come un po' a tutta l'Inter, è la poco lucidità sotto porta.
Contro Milan prima e Parma dopo, il marocchino ha sbagliato palle goal molto simili tra di loro, il suo ruolo di attaccante aggiunto è essenziale, a maggior ragione in un'Inter a trazione offensiva come quella di quest'anno.
Terzo aspetto: la condizione fisica
Ultimo punto da migliorare è la condizione. Il dispendio di energie risulta molto alto per Hakimi durante tutto l'arco della partita.
Forse proprio per questo nel match di domenica scorsa Conte non l'ha schierato contro l'Atalanta. La crescita di condizione è obbligatoria, ma al contempo Hakimi dovrà avere la capacità di gestire le forze durante i 90 minuti. Le qualità dell'esterno sono sotto gli occhi di tutti, a Conte il compito di portarne a termine il processo di maturazione.