Anche in questa stagione Cristiano Ronaldo sta trascinando la Juventus. Dopo un inizio complicato, la squadra bianconera ha raccolto tre successi di fila. Sia contro il Barcellona che contro il Genoa il portoghese ha realizzato una doppietta e spera di potersi ripetere nelle prossime partite in programma prima della pausa per le festività natalizie. Nel frattempo, in una recente intervista rilasciata all'emittente televisiva Dazn, Cristiano Ronaldo ha parlato alcuni aspetti della sua vita privata. In un confronto con il campione di pugilato Gennady Golovkn, CR7 ha raccontato che apprezza molto la boxe come sport e che gli piace guardarlo in tv: "In televisione tra una partita di calcio o un match di boxe o UFC, scelgo la seconda opzione".

Ronaldo ha poi raccontato che non avrebbe mai potuto fare il pugilato in quanto da sempre ha avuto come dono quello di essere un bravo calciatore.

L'infanzia di Cristiano Ronaldo

Cristiano Ronaldo ha poi continuato il suo confronto fra pugilato e calcio, sottolineando come il primo sia uno sport individuale che dipende unicamente dal pugile. Il calcio è invece uno sport di squadra e come tale è un sacrificio diverso. CR7 ha poi raccontato anche della sua infanzia e della sua decisione di lasciare Madeira per trasferirsi allo Sporting Lisbona all'età di undici anni. Fu la mamma a dirgli di scegliere quello che lo faceva stare meglio. Lasciare la propria casa da bambino è stato uno dei momenti più difficili della sua vita al pari della perdita di suo papà.

Ronaldo ha poi aggiunto di aver pianto molto in quelle occasioni: "Tutti abbiamo dei sentimenti e dobbiamo esprimerli". Inoltre, CR7 ha aggiunto: "Mi sono sacrificato tanto per essere il migliore al mondo ma quello che conta è essere una brava persona".

Le ambizioni professionali di Cristiano Ronaldo

Non è mancato poi il riferimento alle ambizioni e agli obiettivi professionali.

Cristiano Ronaldo ha ricordato infatti di aver avuto un confronto la scorsa estate a Dubai con il pugile Anthony Joshua: "A 33 anni inizio a pensare di essere a fine carriera ma io voglio continuare a giocare a calcio". Il portoghese ha aggiunto che la gente "potrà iniziare a pensare che Cristiano Ronaldo piano piano diventerà lento'' ma secondo il giocatore della Juventus tutto dipende dalla cura del corpo e dall'aspetto psicologico.

Ciò che guida un professionista è infatti la motivazione, anche se si è avanti con l'età. In conclusione, Cristiano Ronaldo ha voluto portare l'esempio di Roger Federer, che a 39 anni è ancora fra i migliori tennisti al mondo.