Il 'mestiere' dell'arbitro di calcio rimane uno dei più difficili al mondo. Purtroppo alcuni episodi discutibili riguardanti le partite hanno risvolti anche dopo le gare stesse. A denunciare le offese e le minacce ricevute in questi anni dopo i match da lui diretti è l'arbitro inglese Mark Clattenburg. Quest'ultimo ha sottolineato che gran parte di queste sono arrivate sotto forma di lettere anonime ed era quindi impossibile risalire al mittente. L'arbitro inglese ha infatti dichiarato: "Sono abituato a ricevere lettere a casa mia". Ha poi raccontato un episodio specifico sulle minacce ricevute via posta: "Il mio postino una volta, pensando di farmi un favore, me le ha consegnate, c'erano insulti vili e minacce".

Clattenburg si è soffermato anche su un episodio grave che invece ha riguardato il suo collega Michael Oliver. Nello specifico ha voluto menzionare la famosa partita Real Madrid-Juventus del 2018. In quell'occasione Oliver sanzionò con un rigore un fallo di Benatia su Vazquez, rigore poi trasformato da Cristiano Ronaldo. Fatto che costrinse nei giorni successivi l'arbitro inglese a trasferire la sua famiglia per le minacce ricevute.

Le minacce ricevute da Oliver dopo Real Madrid-Juventus di Champions League nel 2018

Mark Clattenburg, in un'intervista, ha svelato una retroscena che ha visto protagonista il suo collega Michael Oliver. Ha infatti dichiarato: "Michael Oliver ha dovuto trasferire la sua famiglia da casa dopo la partita in cui la Juventus è stata eliminata dalla Champions League dal Real Madrid nel 2018".

Un episodio che consegnò evidentemente il passaggio del turno alla squadra spagnola e che è ricordato da molti anche per lo sfogo avuto da Gianluigi Buffon che lo portò anche a subire l'espulsione da Oliver.

Clattenburg ha dichiarato di aver denunciato gli accaduti invano essendo lettere anonime

Secondo Clattenburg sta diventando insostenibile ricevere offese e minacce da tanti presunti tifosi.

Ha infatti dichiarato: "Ho denunciato alla polizia tante offese e minacce ma visto l'anonimato non hanno arrestato e condannato nessuno". L'arbitro inglese si è poi soffermato anche sull'utilizzo inappropriato dei social da parte degli utenti. Molti infatti lo considerano uno strumento per sfogarsi, dove spesso vengo utilizzate parole pesanti nei confronti degli arbitri.

Ha poi chiuso il discorso dichiarando: "C'è un limite a tutto. Purtroppo, con i social media, quel limite viene superato troppo spesso".

Nelle ultime settimane l'argomento arbitro è ritornato d'attualità in Italia per la vicenda Conte-Maresca. Il tecnico dell'Inter è stato espulso nel match contro l'Inter dopo che si era rivolto all'arbitro con frasi irriguardose.