Nella scorsa giornata di Serie A il Benevento ha pareggiato 1-1 la sfida salvezza contro il Bologna. Nel primo tempo gli emiliani padroni di casa erano passati in vantaggio con Sansone, mentre nella ripresa i campani hanno pareggiato con Viola. Il particolare la rete del numero 10 giallorosso è arrivato con un'acrobazia che non si vede molto spesso sul campi di calcio: il colpo di tacco.

Un inizio in salita

Dopo aver chiuso il primo tempo dell’anticipo serale di Serie A, giocato venerdì 12 febbraio, in svantaggio a causa del gol degli emiliani dopo appena un minuto di gioco, il Benevento si ritrova ad attaccare a testa bassa l’area degli emiliani sin dall’inizio della seconda metà di gara, portando tanti uomini a saltare cercando di sfruttare qualche palla alta a causa del terreno di gioco che, minuto dopo minuto, iniziava ad imbiancarsi per una leggera ma fitta nevicata.

Non certo le condizioni migliori per una squadra che deve rimontare e che dispone di diversi giocatori dotati di buona tecnica che giocano però principalmente con la palla a terra.

La giocata inaspettata

Al minuto 60’ sono ben sette i giocatori del Benevento nell’area del Bologna. Dopo un paio di tentativi respinti, tra cross troppo bassi e tiri mal indirizzati, a centro area spiove un pallone ben calciato, ma troppo morbido per considerarsi pericoloso ed apparentemente di facile presa per il portiere degli emiliani Skorupski. Per qualche strano motivo però, forse perché leggermente ostacolato da un compagno di squadra oppure, più probabilmente, a causa del pallone reso scivoloso dal maltempo, l’estremo difensore del Bologna non trattiene la sfera che carambola prima sul piede del difensore del Benevento Kamil Glik e poi, nel giro di un secondo, si trova a portata del mancino di Nicolas Viola, estroso fantasista nonché capitano dei campani.

La situazione che si presenta è alquanto grottesca: la porta del Bologna è si sguarnita e piuttosto indifesa, dato che i difensori si trovano tutti a stazionare sulla linea dell’area piccola a marcare gli attaccanti del Benevento, ma è difficile se non impossibile per Viola riuscire a girarsi e calciare in un fazzoletto di campo del genere, a maggior ragione se il terreno stesso è in cattive condizioni e poco propenso a giocate rapide nello stretto.

A quel punto la soluzione migliore e più ragionevole sarebbe quella di proteggere palla, cercando magari un contatto galeotto per procurarsi un rigore oppure, più semplicemente, scaricare il pallone al compagno che stava arrivando in area a supporto dell’azione. Tutte opzioni lucide e condivisibili, ma non per Viola che decide di colpire il pallone con il tacco, dando la forza e la spinta necessaria per poterlo spedire in porta, senza che il cattivo stato del manto erboso potesse influire sulla traiettoria.

Le reazioni

Mentre Viola corre a bordo campo per esultare con i suoi compagni, i giocatori del Bologna si guardano un po' increduli, come se non potessero credere di aver subito un gol del genere, oltretutto nel bel mezzo di una nevicata. Skorupski e Soumaro, il difensore degli emiliani che aveva leggermente ostacolato il compagno di squadra, si lamentano di un presunto fallo sull’estremo difensore. Ma non c’è nessuna irregolarità nel gol che varrà poi il pareggio finale per 1-1. Una giocata che spiazza un po' tutti, un gesto tecnico istintivo, tanto semplice quanto genuino, che richiama alla mente le giocate di astuzia che si imparano giocando per strada o al campetto sin da bambini.

Il riscatto di Nicolas Viola

Con questa rete il numero 10 del Benevento si è portato a quota due gol segnati in appena quattro partite di Serie A disputate, questo perché reduce da un lungo e travagliato infortunio che l’ha tenuto lontano dal terreno di gioco da marzo 2020, proprio in uno dei periodi migliori della sua carriera dal punto di vista realizzativo, riuscendo comunque a contribuire in maniera decisiva alla promozione del Benevento con nove gol messi a segno fino a quel momento. Ora Viola, dopo mesi difficili tra cure, operazioni e ricadute, si è ripreso la fascia di capitano e maggiore spazio nell’undici titolare della sua squadra, così da poter continuare a dimostrare le sue qualità nel palcoscenico della massima serie e, magari, continuare a stupire con giocate del genere.