Milan contro Napoli, nord contro sud, ovvero il duello scudetto che caratterizzò una splendida epoca del calcio italiano, quella a cavallo tra gli anni '80 e '90. Il Napoli vinse il primo campionato della sua storia nella stagione 1986/87 e perse quello della stagione successiva subendo la rimonta del nuovo Milan di Arrigo Sacchi con una flessione finale a dir poco surreale. Poi, dopo lo scudetto dei record vinto dall'Inter nella stagione 1988/89, gli azzurri restituirono il 'favore' ai rossoneri vincendo il proprio secondo scudetto sul filo di lana nella stagione 1989/90 e le ultime giornate furono caratterizzate da polemiche a dir poco infinite.
Il Napoli avrebbe festeggiato l'aggancio alla 31^ giornata grazie al 2-0 a tavolino del match contro l'Atalanta che venne determinato dal ferimento di Alemao per una monetina lanciata dagli spalti. Alla penultima giornata il Milan perse inaspettatamente a Verona mentre i partenopei vincendo a Bologna operarono il sorpasso definitivo raccogliendo due punti di vantaggio che tennero fino alla fine. Per la squadra di Arrigo Sacchi sarebbe comunque arrivata la seconda Coppa dei Campioni consecutiva (la quarta nella storia del club), ma quel campionato perso in maniera rocambolesca brucia ancora nella mente di Marco Van Basten. Il fuoriclasse olandese ha rilasciato un'intervista alla stampa spagnola nella quale punta il dito contro presunti favori dei quali godeva, a suo avviso, la squadra di Maradona e Careca.
'Volevano avere due squadre in Coppa dei Campioni'
"Hanno fatto tutto il possibile per dare lo scudetto del 1990 al Napoli", Van Basten non usa mezzi termini nel mettere sotto accusa l'intero 'sistema' del calcio italiano di quel periodo. Secondo il punto di vista del bomber olandese, lo scopo era quello di avere due squadre italiane in Coppa dei Campioni.
"Le regole permettevano di partecipare sia ai detentori della coppa che ai vincitori del campionato, noi eravamo in corsa per rivincere la Coppa dei Campioni e fecero di tutto per farci perdere il campionato in modo da mandare due squadre nel massimo torneo continentale". L'ex centravanti olandese cita dei presunti "scandali arbitrali contro il Milan nelle partite con Inter e Verona" e "costanti favori per il Napoli" e tra questi punta decisamente l'indice contro "la partita che gli è stata regalata a Bergamo contro l'Atalanta per l'episodio di Alemao fu qualcosa di tremendo, il Napoli vinse lo scudetto negli uffici".
La dura replica di Renica
A stretto giro dopo le dure dichiarazioni di Van Basten arriva la risposta di Alessandro Renica che rispedisce le accuse al mittente nel corso di un'intervista radiofonica. "Non accetto lezioni da Van Basten e dal Milan, loro sono quelli che a Bergamo rubarono la qualificazione alle semifinali di Coppa Italia". L'episodio, anche questo molto controverso, accadde il 24 gennaio del 1990 nel match decisivo del mini-girone di Coppa Italia tra l'Atalanta e Milan con il palio la qualificazione alle semifinali. Con la Dea avanti per 1-0, nei minuti finali, Stromberg mise una palla in fallo laterale per permettere i soccorsi a Borgonovo, Rijkaard però non la restituì e, sul prosieguo dell'azione, i rossoneri ottennero un calcio di rigore che verrà trasformato da Franco Baresi, con il punteggio di 1-1 sarà il Milan ad andare avanti nel torneo, eliminando successivamente proprio il Napoli in semifinale, ma perdendo la finale con la Juventus.
Tornando all'intervista di Renica, l'ex difensore rincara la dose: "Loro ne combinavano di cotte e di crude, ma avevano il favore dei media. Episodi come quello di Alemao, ma anche quello che accadde a me a Pisa (stagione 1987/88, anche in quel caso 2-0 a tavolino per i partenopei, ndr) andavano puniti. Non giocammo benissimo in quel campionato, ma vincemmo lo scudetto con merito".
Alemao: 'Pensavo che Van Basten fosse una persona seria'
Sempre nel corso di un intervento radiofonico giungono anche le dichiarazioni del diretto interessato, parlando della celebre monetina di Bergamo. Alemao si dichiara molto dispiaciuto dopo aver letto le parole di Van Basten. "Pensavo fosse una persona seria e intelligente - dice l'ex centrocampista brasiliano - e penso sia sbagliato che parli in questo modo viso che non era presente a Bergamo. La cosa che mi dispiace di più è che un campione come lui non accetti una sconfitta dopo più di 30 anni".