Ora è ufficiale. José Mourinho non è più l'allenatore del Tottenham. Il club londinese ha deciso di sollevare dall'incarico l'allenatore portoghese e il suo staff. A terminare la stagione ci penserà Ryan Mason, già responsabile della squadra Under 23. Come recita il comunicato ufficiale "Il Club annuncia che José Mourinho e il suo staff tecnico formato da Joao Sacramento, Nuno Santos, Carlos Lalin e Giovanni Cerra sono stati sollevati dai loro incarichi". L'esonero arriva a soli sei giorni dalla finale di League Cup, che il Tottenham disputerà domenica 25 aprile contro il Manchester City di Pep Guardiola.

Mourinho e il Tottenham

L'avventura di José Mourinho al Tottenham è durata solo 17 mesi. Il rapporto con il club londinese si sarebbe comunque concluso a fine stagione, ma gli ultimi risultati hanno portato il club ad anticipare la decisione e affidare subito la squadra a Ryan Mason, tecnico dell'Under 23. Spetterà a lui guidare il Tottenham nelle ultime sei partite di Premier League e in finale di League Cup con il Manchester City super primo in campionato. "José è un vero professionista che ha mostrato grande resilienza durante la pandemia.

Mi è piaciuto lavorare con lui e mi dispiace che le cose non abbiano funzionato - così il presidente Daniel Levy nel comunicato ufficiale - Sarà sempre il benvenuto qui e lo ringraziamo per il suo contributo".

Il tecnico portoghese era arrivato al Tottenham a novembre 2019, 11 mesi dopo l'esonero dal Manchester United, in sostituzione di Mauricio Pochettino.

Il club londinese, che aveva perso qualche mese prima la finale di Champions League contro il Liverpool, era appena 14° in campionato. Dopo il lockdown è riuscito a chiudere la Premier al sesto posto, qualificandosi per i playoff di Europa League. Dalla Champions viene invece eliminato agli ottavi dalla rivelazione Lipsia, poi semifinalista.

Il campionato 2020-2021 parte bene con vittorie importanti, tanto da chiudere il girone d'andata a quota 33, a soli quattro punti dallo United allora capolista. Al ritorno, mentre il City si mette in fuga, il Tottenham perde sempre più colpi. 50 punti in 32 partite con 14 vittorie, 8 pareggi e 10 sconfitte. Il club londinese, che è uno dei soci fondatori della nuova Superlega, è a -24 dalla capolista e a -5 dal quarto posto, l'ultimo valido per un posto in Champions League. Davvero cocente poi l'eliminazione agli ottavi di Europa League per opera della Dinamo Zagabria: dopo il 2-0 di Londra il Tottenham è uscito sconfitto 3-0 ai supplementari nella gara in Croazia. Ora la possibilità di vincere comunque un trofeo, ma senza José Mourinho.

La caduta dello Special One

C'era una volta lo Special One. Il tecnico portoghese pare aver perso il suo tocco magico negli ultimi anni. Visto che le recenti tre esperienze in panchina sono finite tutte con un esonero a stagione in corso. La sua seconda avventura al Chelsea è terminata a dicembre 2015 dopo due anni e mezzo con una Premier League vinta appena qualche mese prima. Due anni e mezzo anche nella sua avventura al Manchester United: mandato via a dicembre 2018 dopo aver messo in bacheca l'Europa League 2017. Neanche un anno e mezzo al Tottenham, dove non vince alcun trofeo come gli era accaduto solo nelle prime esperienze portoghesi.

Sembra davvero lontano quel José Mourinho capace di sorprendere tutti con la Champions League vinta con il Porto nel 2004 e soprattutto di guidare l'Inter del triplete nel 2010, riportando il club nerazzurro in vetta all'Europa dopo 45 anni. In mezzo alle due Champions Mourinho aveva vinto le prime due Premier con il Chelsea. Poi dopo la grande avventura italiana era andato a sposare la causa del Real Madrid. Un triennio ricco di delusioni, con una sola Liga vinta, che a posteriori forse è stato l'inizio della fine. Una volta tornato in Inghilterra Mourinho non è stato più così speciale. Attendiamo la sua prossima avventura.