La Juventus è stata probabilmente una delle principali delusioni del calciomercato estivo. L'addio di Cristiano Ronaldo ha pesato molto sull'umore dei tifosi bianconeri, che si sono riversati suoi social criticando in maniera decisa la società bianconera. Sorprendono soprattutto gli acquisti effettuati, a parer di molti non considerati al livello di un club che lotta per vincere in Italia ed in Europa. L'arrivo di Moise Kean al posto di Cristiano Ronaldo e i mancati acquisti di Pjanic e Icardi negli ultimi giorni di mercato hanno evidentemente pesato sul disappunto dei sostenitori bianconeri.

Gruppo ultras contesta la società Juventus fuori l'Allianz Stadium

Dopo un mercato deludente arriva la prima contestazione decisa alla Juventus da parte dei tifosi bianconeri. Lo storico gruppo degli ultras 'Vikings' ha esposto due striscioni significativi fuori all'Allianz Stadium di Torino il 1 settembre. Nel primo si ironizzava sul mercato portato avanti dalla società bianconera parlando di 'squadra distrutta'. Nel secondo invece la critica sembrerebbe essere rivolta soprattutto alla decisione della società di non far entrare tamburi e striscioni allo stadio mentre negli altri stadi diverse società di Serie A lo permettono.

Nella serata di mercoledì 1 settembre, il gruppo storico di ultras bianconeri 'Vikings' hanno esposto due striscioni di contestazione nei confronti della società bianconera.

Bersaglio delle critiche il presidente della Juventus Andrea Agnelli e il dirigente bianconero Alberto Pairetto. In uno dei striscioni esposti si leggeva questo messaggio: "Squadra distrutta ed uno stadio salotto, Agnelli e Pairetto disastro perfetto". In un altro invece il testo diceva: "Ovunque tamburi e striscioni! All'Allianz Stadium burattini e figure da c..."

Il mercato della Juventus condizionato dalla crisi economica

Il mercato portato avanti durante la sessione estiva e i risultati raccolti nelle prime due giornate di campionato hanno quindi suscitato la prima reazione decisa dei tifosi bianconeri, che hanno contestato in maniera civile la società.

Gran parte degli addetti ai lavori fra l'altro ha parlato di ridimensionamento tecnico della Juventus dopo l'addio di Cristiano Ronaldo, che non sarebbe stato sostituito adeguatamente. Di certo pesa nelle trattative di mercato la crisi economica dovuta all'emergenza coronavirus che ha riguardato anche le società di calcio. La Juventus è uno dei club che ha più subito tale situazione, anche in considerazione dell'investimento su Cristiano Ronaldo effettuato nel 2018.

Il portoghese costato più di 100 milioni di euro di cartellino oltre a 60 milioni di euro lordi a stagione per tre annate calcistiche. Il coronavirus non ha permesso evidentemente di rientrare dell'investimento effettuato. Questo potrebbe spiegare la cessione del portoghese per circa 23 milioni di euro compresi i bonus e la minusvalenza finanziaria da 14 milioni di euro.