Steven Zhang è tornato in Italia. Il presidente dell'Inter mancava dallo scorso giugno ed è ritornato a distanza di circa sei mesi per assistere a quello che potrebbe essere il secondo trofeo della sua gestione: la Supercoppa in programma il 12 di gennaio con la Juventus. Il primo, ovviamente, era stato lo scudetto. Lui c'era alla festa di San Siro, come era presente anche per la finale di Europa League del 2020. Ma non solo. Il ritorno di Zhang è servito anche per mettere nero su bianco il rinnovo dei dirigenti: Marotta, Ausilio e Baccin.
Rinnovi in vista per Marotta, Ausilio e Baccin
Ore calde per il futuro della dirigenza interista. Steven Zhang è tornato a Milano nei giorni scorsi e, oltre a pianificare il futuro dei migliori talenti presenti in rosa, ha anche l’obiettivo di firmare tre rinnovi tra i massimi dirigenti, compreso Beppe Marotta.
Dopo aver visto vincere l’Inter contro la Lazio domenica sera, Zhang è ritornato nel suo ufficio in Viale della Liberazione per iniziare una serie di incontri e riunioni. Come già noto, Marotta è in scadenza di contratto così come il Ds Piero Ausilio e il suo vice Dario Baccin. L'accordo per prolungare i rispettivi contratti era già stato trovato alcuni mesi fa, ma la firme fino ad ora tardavano ad arrivare.
Per la conclusione delle trattative si attendeva infatti la pausa natalizia, ma il duro protocollo Covid in Cina ha trattenuto Steven a Nanchino senza alcuna possibilità di raggiungere Milano. Adesso però le cose sono cambiate, e con il ritorno di Zhang in Italia i dirigenti nerazzurri possono finalmente apporre le loro firme sui rinnovi.
Come riportato dalla Gazzetta dello Sport, il presidente nerazzurro si è mostrato soddisfatto per come è stata gestita la società: ecco perché tutto porta a credere che nei prossimi giorni saranno ufficializzati i prolungamenti di contratto dell’intera area tecnica. A differenza di quanto ipotizzato nelle scorse settimane, per il quotidiano, Beppe Marotta, Piero Ausilio e Dario Baccin dovrebbero prolungare i propri contratti fino al 2025 e non fino al 2024.
Un segnale di continuità e un'indicazione di quella che è la soddisfazione della proprietà.
Marotta in tre anni ha rivoluzionato l'Inter
Anche nei momenti più difficili degli ultimi anni, i tifosi nerazzurri si sono aggrappati alla presenza salvifica di Beppe Marotta, e i risultati confermano la validità della scelta. Quello che rende l’amministratore delegato dell’Inter il miglior dirigente italiano è il tempismo con cui lavora e l’ampio raggio delle sue scelte. In estate ha dovuto derogare, in parte, al principio della programmazione: Hakimi, ma soprattutto Conte e Lukaku hanno salutato dopo aver chiesto l’addio. La reazione è stata egualmente degna di nota e ora il primo posto in classifica non è che una conseguenza delle scelte di quei giorni frenetici.
Beppe Marotta approda all'Inter il 13 dicembre 2018 assumendo l'incarico di amministratore delegato per l'area sportiva. Pochi mesi dopo, nell'estate 2019, mette a segno l'acquisto di Romelu Lukaku dal Manchester United per 74 milioni di euro, il più oneroso nella storia del club nerazzurro. Durante questi tre anni la squadra meneghina torna competitiva ad alti livelli dopo un decennio di appannamento: raggiunge nel 2020 la finale di Europa League, mentre l'anno seguente vince il diciannovesimo scudetto della sua storia, a undici anni dal precedente. Nell'estate 2021 il dirigente ex Juve perfeziona il trasferimento di Lukaku al Chelsea per 115 milioni di euro, facendo segnare la cessione più remunerativa in assoluto per un club italiano. Il lavoro di Marotta c'è e si vede, non solo per quanto riguarda i successi sportivi, ma anche per ciò che concernere l'aspetto economico della società nerazzurra.