La Juventus è attesa da settimane impegnative fra calcio giocato e vicende giudiziarie. Due i filoni d'indagine sui quali la società bianconera è indagata: per la prima, la manovra stipendi, la Procura della Federcalcio ha chiesto alla Procura generale dello Sport una proroga di 40 giorni per far partire l'iter procedurale. C'è poi il caso plusvalenze, per cui prosegue invece il lavoro sulla strategia difensiva da utilizzare per il ricorso al Collegio di Garanzia del Coni. Come scrive Tuttosport, il ricorso dovrebbe essere depositato entro fine febbraio.

Il ricorso dovrebbe essere presentato entro fine febbraio

La Juventus è al lavoro sulla strategia difensiva per il ricorso al Collegio di Garanzia del Coni, che sarà presentato verosimilmente a fine febbraio: il regolamento prevede infatti che le squadre abbiano a disposizione per presentare ricorso un mese a partire dalla data di pubblicazione delle motivazioni della sentenza della Corte d'Appello Figc, che nel caso della Juventus sono uscite il 30 gennaio. La speranza di società e tifosi è che venga annullata la penalizzazione di 15 punti decisa dalla Corte d'Appello.

La volontà della società bianconera per il caso plusvalenze è quella di dimostrare la regolarità delle azioni e del fatto che non sono servite per alterare il bilancio societario ma solo come fonte di ricavi alternativa.

Le dichiarazioni di De Siervo e Gravina sul caso plusvalenze

In questi giorni molti hanno dato il loro parere sul caso plusvalenze: ne hanno parlato l'amministratore delegato della Lega Serie A Luigi De Siervo e il presidente della Figc Gabriele Gravina. De Siervo ha dichiarato a Repubblica che per il momento "parliamo di ipotesi di reato e procedimenti aperti: l’auspicio è che questa sanzione per le plusvalenze possa esser riconsiderata perché asimmetrica sia a livello europeo, sia italiano".

Invece il presidente della Figc ha recentemente dichiarato che "quando ci muoviamo nel campo dell’economia di mercato, è davvero difficile trovare elementi oggettivi. Io ritengo che non ci siano dati oggettivi nel caso di scambi di mercato".