L’anticipo della venticinquesima giornata di Serie A ha messo di fronte due squadre con filosofie molto simili, il Napoli e la Lazio, le due migliori difese del campionato. A spuntarla sono stati i biancocelesti che hanno vinto 1-0 e interrotto la striscia positiva dei partenopei (nove vittorie consecutive), risultando inoltre la prima squadra a battere gli azzurri al Maradona dal 10 aprile 2022 (3-2 per la Fiorentina in quell’occasione). Decisiva la rete di Vecino, che al 67’ ripaga la fiducia di Sarri con un destro potente dalla distanza che non lascia scampo a Meret e consente ai suoi di ottenere il quinto risultato utile consecutivo tra Serie A e Conference League.

Vecino eroe della serata per la Lazio

Proprio il centrocampista uruguaiano è il simbolo della vittoria di Sarri su Spalletti, e non solo per il gol segnato. Il fedelissimo del tecnico toscano, già allenato all’Empoli, infatti, fa un ottimo lavoro in fase difensiva, consentendo al fortino laziale di resistere agli attacchi degli avversari e rendendo pressoché innocuo Lobotka, ingranaggio fondamentale del Napoli. Il classe ‘91, schierato titolare al fianco di Milinkovic-Savic e Luis Alberto, offre una prestazione di sostanza e quantità e sfiora anche il gol nel primo tempo, con un colpo di testa salvato da Di Lorenzo sulla linea di porta. Nella ripresa, però, Meret non può davvero far nulla sulla sua poderosa conclusione dalla distanza, che vale più dei tre punti in palio e porta la Lazio al secondo posto, in attesa delle gare di Milan e Inter, entrambe a -1 dai capitolini e impegnate rispettivamente contro Fiorentina in trasferta e Lecce in casa.

La Lazio non dipende più dai singoli

La Lazio, decisamente meno bella da vedere del solito, dimostra di meritare comunque la vittoria, lottando su ogni pallone con tenacia e difendendo la porta di Provedel in maniera impeccabile, per poi ripartire e creare non pochi grattacapi ai difensori della squadra di casa con la qualità dei vari Milinkovic-Savic, che colpisce il palo su punizione nel finale, Luis Alberto e Felipe Anderson.

Deludono, invece, Immobile e Zaccagni, ma la Lazio di Sarri ormai non è più dipendente dai singoli, in particolar modo dal suo bomber: ben dodici delle diciotto vittorie stagionali tra Serie A, Europa League, Conference League e Coppa Italia, infatti, sono arrivate senza i gol di Immobile. Il 67% dei successi raccolti sin qui, una percentuale che fa riflettere e non poco, soprattutto se rapportata a quella delle passate stagioni: 33% lo scorso anno (7/21), 33% nel 2020-2021 (8/24), 22% nel 2019-2020 (6/27), anno in cui Immobile vinse la Scarpa d’oro con 36 gol in 37 presenze in Serie A, 30% nel 2017-2018 (10/30) e 29% nel 2016-2017 (7/24).

Soltanto nel 2018-2019 la Lazio riuscì a fare leggermente meglio di quest’anno, vincendo il 68% delle gare vinte senza Immobile (15/22).

Gli obiettivi della Lazio di Sarri

Immobile resta senz’altro un giocatore imprescindibile per la Lazio, ma la crescita del club della capitale sotto la guida di Sarri è testimoniata anche dal fatto che i biancocelesti riescano a portare a casa vittorie pesanti anche senza l’apporto del suo goleador, come avvenuto ad esempio in occasione dei successi con Atalanta (2-0 a Bergamo), Roma (1-0) e Milan (4-0 all’Olimpico), tutti ottenuti senza il proprio capitano, out per infortunio. L’ulteriore step da fare sarà acquisire maggiore continuità nelle sfide con le squadre che occupano la parte medio-bassa della classifica, contro cui la Lazio ha perso parecchi punti (1-1 con la Sampdoria a Genova, ko per 3-1 con la Salernitana all’Olimpico, sconfitta per 2-1 col Lecce in trasferta, 2-2 casalingo con l’Empoli, 1-1 sul campo del Verona), e dimostrare il proprio valore in Europa: dietro l’angolo c’è la sfida degli ottavi di finale di Conference League con l’AZ Alkmaar.