L'ex dirigente della Juventus Luciano Moggi nelle scorse ore ha rilasciato un'intervista ai microfoni di Tuttomercatoweb, parlando della partita tra Inter e il club bianconero vinto da quest'ultimo per 0-1.

La dichiarazione di Luciano Moggi sull'episodio di Inter-Juventus

Luciano Moggi ha voluto esprimere la sua posizione sull'episodio incriminato nel derby d'Italia, quello del possibile fallo di mano di Adrien Rabiot e successivamente di Dusan Vlahovic: "Sulla partita c'è ben poco da dire, ci hanno detto che non avevano le immagini a disposizione, che non si trovavano fotogrammi chiari".

Poi l'ex DG ha continuato: "si è stati fermi praticamente per quattro minuti, al VAR hanno guardato tutte le immagini che avevano, ed è giusto che le controllino tutte quante".

Sull'episodio, il giudizio di Luciano Moggi è netto: "C'erano tre immagini da vedere, il fallo di Rabiot e i due tocchi di Vlahovic: a mio avviso non essendo riusciti a decifrare quanto fosse accaduto, dovevano chiamare l'arbitro e lasciare la decisione finale al direttore di gara".

La posizione di Luciano Moggi sulle lamentele dei club

Su quanto accaduto nel post partita tra i due club, con il botta e risposta tra i due allenatori rivali, Luciano Moggi ha la sua personale posizione: "Le immagini non mancano mai, allora il VAR a cosa serve?

Poi alla fine delle partite c'è sempre chi lascia perdere e chi si lamenta troppo, piangendo, e secondo me sbagliano entrambi".

"Quando la Juventus non ha vinto contro la Salernitana per un errore del VAR ha sbagliato a non arrabbiarsi, ma è sbagliato anche lamentarsi ogni occasione contraria: questo è il calcio e le decisioni andrebbero accettate in ogni caso".

Sulla situazione che vede il club bianconero alle prese con la giustizia sportiva ed il caso della penalizzazione di 15 punti, Luciano Moggi si è espresso evidenziando che "come è possibile che siano stati dati quei punti di penalizzazione solo alla Juventus? Non ho ancora capito molto bene, è tutto complesso. Credo che faranno marcia indietro, ma solamente quando vorranno loro".

Secondo l'ex dirigente bianconero "la giustizia sportiva in Italia fa sempre quello che crede, in pratica è una dittatura: parlare di plusvalenze è davvero una cosa ridicola, perché in sostanza sono ammesse dal regolamento".

"Non saprei neanche io come risolvere la situazione, la giustizia sportiva andrebbe riformata totalmente: il Presidente della Federazione dovrebbe riflettere che le dittature laddove partecipa il pubblico che paga non possono esistere".