L'avvocato Mattia Grassani, difensore del Napoli, ha rilasciato un commento a calciomercato.com in cui ha affrontato il tema della giustizia sportiva: "Oggi dobbiamo dire grazie al Coni ed alla mission elettorale del suo Presidente, Giovanni Malagò, se la giustizia sportiva è uniforme, certa e risponde in maniera puntuale alle esigenze di chi vi è assoggettato. Il calcio come l’atletica leggera, il badminton come la pallacanestro, senza distinzione alcuna: tutti uguali davanti alla legge, meglio alla giustizia sportiva".

L'avvocato ha elogiato la riforma dello sport introdotta nel 2014

"Sentiamo parlare da tanto, troppo, tempo di inadeguatezza della giustizia sportiva in Italia, di interventi statuali in tale ambito, di riforme ormai necessarie ed improcrastinabili. Non sono d’accordo con tale impostazione, forse perché, praticando e vivendo con assiduità anche altri ordinamenti giustiziali, presso federazioni estere, Uefa, Fifa e Tas di Losanna, ritengo si debba essere orgogliosi dell’impianto normativo e regolamentare vigente nel nostro paese" ha proseguito l'avvocato.

'Il CONI, con delibera n. 1518 del 15 luglio 2014, ha introdotto la vera riforma dello sport, sotto il profilo procedimentale, varando il nuovo Codice di Giustizia Sportiva, vero e proprio strumento regolatore di un mondo, quello della giustizia federale, prima abbandonato a sé stesso, con disomogeneità procedurali, di gestione dei tempi del processo e di trattamento dei tesserati/affiliati incomprensibili, da una disciplina all’altra,' ha proseguito Grassani elogiando dunque l'attuale assetto normativo in tema di giustizia sportiva.

I processi sportivi dovrebbero svolgersi tutti a stagione conclusa

Nonostante il quadro emerso dalle parole dell'avvocato Grassani, Malagò e in generale e il mondo del calcio starebbero comunque lavorando ad una riforma correttiva che consenta tempi più stabili e definiti per le difese, cosa che renderebbe il tutto ancora più equo e uniforme.

Qualche settimana fa era stato anche presentato un nuovo iter giudiziale che prevedrebbe di incidere sulla classifica della Serie A solo dopo l'ultimo grado di giudizio per evitare che avvenga quanto accaduto quest'anno con la Juventus, che si è prima vista togliere i punti, poi restituiti e infine nuovamente sottratti con impatti significativi sulla competitività del club e sul morale di ambiente e calciatori.

Il governo al momento ha però bloccato la modifica, sarà necessario attendere i prossimi sviluppi per capirne di più.