"È l’ora delle scelte per Exor, anche perché il patrimonio netto si è ridotto a 50 milioni e, a oggi, il bilancio 2023/24 è previsto in perdita di almeno 150 milioni": a esprimersi così su X il giornalista economico Marco Iaria parlando del momento economico della Juventus che sta ancora affrontando le scorie del'inchiesta Prisma costata la qualificazione alla Champions League.
Il bilancio della Juventus è in negativo di 150 milioni di euro
"Il problema non sono i soldi, si valuta il senso dell’investimento Juve all’interno del portafoglio" ha proseguito Ilaria contribuendo in questo modo a rilanciare le voci circa una possibile cessione del club o comunque l'inserimento di nuovi investitori dall'esterno.
Il tenore delle dichiarazioni di Ilaria rilancia anche un altro dei temi collegati al mondo Juventus, ovvero quello di una possibile ricapitalizzazione. Negli ultimi anni ne sono avvenute tre piuttosto pesanti per un totale di 700 milioni di euro, ecco che Exor, che negli ultimi si è orientata in settori di investimento differenti e più stabili come quello della sanità, starebbe facendo delle riflessioni sul club bianconero che invece continua a far registrare perdite.
Il possibile ingresso di soci minoritari
Lo scenario più probabile adesso racconta del possibile inserimento di soci minoritari in grado di sostenere dal punto di vista economico e finanziario la società bianconera. Diverse realtà sarebbero pronte a farsi sotto, su tutte Walmart, Apple e Amazon, che potrebbero dunque acquisire quote minoritarie della società bianconera.
Circa un mese fa il quotidiano Il Giornale aveva rilanciato l'indiscrezione di una possibile cessione in toto del club che Exor stessa aveva prontamente smentito parlando di 'indiscrezioni prive di fondamento'. Vendita del club no ma possibile ingresso di nuovi soci si.
Sin dal suo insediamento lo stesso Ds Cristiano Giuntoli ha evidenziato la necessità di dare una sistemata ai conti, da qui un mercato molto oculato col solo acquisto di Weah costato 12 milioni e una serie di cessioni, tra cui quelle di Nicolà Rovella, Lorenzo Pellegrini, Denis Zakaria e Dejan Kulusevski, cui vanno aggiunti i risparmi dettati dai mancati rinnovi dei contratti di Angel Di Maria e Leandro Paredes, che guadagnavano circa 7 milioni netti l'anno.
La società dovrà cercare di tornare a disputare le coppe europee, sarebbe la base per creare delle solide basi economiche in vista di un futuro più sereno.