La Torres guida la classifica del girone B di Serie C con 12 punti in quattro giornate, situazione che non può certo lasciare indifferenti e non far sorridere dalle parti del Nord Sardegna. Quello che sta compiendo e che sta facendo la formazione guidata da Alfonso Greco è un'autentica impresa. I meriti, i punti di forza e i segreti però sono davvero tantissimi.

Mercoledì contro la Carrarese è arrivata la quarta vittoria consecutiva, che non è mai stata in discussione e che, per di più, è giunta contro un avversario di ottimo livello. I rossoblu però sembrano essere davvero consci delle proprie capacità e di quello che potrebbero essere in grado di fare.

Serie C: Torres: umiltà, carattere e singoli

Non vi è dubbio sul fatto che per i sassaresi sia bello guardare tutti dall'alto. Le dichiarazioni di questi giorni però hanno dimostrato uno degli aspetti che c'è alla base di questa cavalcata di inizio stagione, ossia l'umiltà. Perché sì, è giusto e doveroso godersi il momento, circondati dall'entusiasmo dei tifosi. Ma è sempre meglio farlo senza gonfiare troppo il petto, con l'intelligenza e con la consapevolezza di chi sa molto bene che il percorso è appena cominciato e la strada verso il traguardo è a dir poco lunghissima. In queste quattro partite però la Torres ha dimostrato di avere le carte regola per essere protagonista e non la classica meteora e sorpresa di avvio campionato.

Il pensiero non può non andare a due sfide. La prima è la quella giocata in casa contro il Rimini, dove, una volta andati sotto, gli isolani hanno reagito con veemenza, dimostrando solidità, testa, carattere e fame. Proprio tutte quelle qualità che hanno permesso di stravincere, questa volta fuori casa, con il risultato di 3-0, il derby contro l'Olbia.

Un match dove i sassaresi hanno stupito per la capacità di sapere colpire al momento giusto, annichilendo un avversario di per sé già stordito e mai in partita. Due giornate che però hanno messo in evidenza anche l'importanza dei singoli. Diakite, contro i romagnoli, si è caricato la squadra sulle spalle. Mentre, contro i galluresi, è stato capitan Scotto, a suonare la carica e a fare la differenza.

Un impatto importante quello del classe '90, che è ormai un autentico simbolo.

Torres, ora si può sognare?

Ovviamente, come detto, è molto presto, ma con una squadra così, è lecito chiedersi se si può sognare di essere tra le protagoniste di un girone che, dagli addetti ai lavori, è stato definito di ferro. Le prossime partite, a partire da quella di domenica in quel di Sestri Levante, daranno molte risposte e sicuramente ancora ulteriori dubbi. Ciò che conta è che il gruppo rimanga unito, compatto, consapevole dei propri mezzi e che non perda mai la tanto decantata umiltà, perché potrebbe davvero essere quella a fare la differenza nel proseguo della stagione e di un campionato, che sarà comunque lunghissimo e pieno di non poche insidie.

Ma il punto è che, quel ruolo da mina vagante, in fondo, potrebbe davvero cucirsi a pennello sulle maglie della squadra allenato da Greco. Presto per dirlo e per affermarlo? Forse sì, ma, dopo quattro giornate e quattro vittorie, le sensazioni e i pronostici non possono che essere positivi. E tutta Sassari non può che incrociare le dita.