Fabrizio Corona i queste ore ha parlato al Corriere della Sera della fonte confidenziale, che con le sue rivelazioni ha anticipato le mosse della procura di Torino sull’inchiesta relativa al giro di scommesse illecite di alcuni calciatori. L’informatore sarebbe lo zio di un ex calciatore dell’Inter dell’epoca di Mourinho, il cui nome è ignoto. Questo giocatore secondo Corona sarebbe molto amico di Mario Balotelli e si sarebbe trasferito a Roma, dove avrebbe aperto una bisca: "Mario è un mio amico, è venuto tante volte qui da me, era scioccato dalle prove che gli ho dato".

Sarebbe stata quindi questa “gola profonda” a raccontare delle puntate effettuate da illustri giocatori su bookmakers online non autorizzati dai Monopoli di Stato e gestiti da persone vicine alla malavita.

"È lo zio di un ex calciatore dell'Inter di Mourinho, amico intimo di Mario Balotelli. Mario è un mio amico, è venuto tante volte qui da me, era scioccato dalle prove che gli ho dato… lo zio racconta che suo nipote si era trasferito a Roma e poi ha aperto una bisca. Tutto verificato", ha spiegato Corona.

Secondo Corona, senza le sue anticipazioni pubblicate sui social e sul suo sito Dillinger News, l’inchiesta non avrebbe subito quell’accelerata improvvisa, culminata con l’arrivo dei poliziotti a Coverciano, sede del ritiro della nazionale, per sequestrare smartphone e tablet a Sandro Tonali e Nicolò Zaniolo, che risultano indagati insieme allo juventino Nicolò Fagioli.

Per Corona ci sarebbero un’altra decina di calciatori coinvolti nella vicenda delle scommesse

Fabrizio Corona parla di alcune informazioni ottenute dalla sua fonte riservata. Nel giro di scommesse illecite e bische clandestine sarebbero coinvolti almeno una decina di altri calciatori, oltre a Fagioli, Tonali, Zaniolo e Nicola Zalewski, altro nome rivelato dall’informatore, che però al momento non risulta tra gli indagati.

Inoltre, la vicenda riguarderebbe anche alcuni procuratori dei giocatori, mentre sarebbero cinque o sei le società calcistiche che potrebbero essere toccate dalle indagini. Corona si dice sicuro che se non avesse anticipato i nomi sul suo sito, gli inquirenti avrebbero aspettato che si giocassero le partite della nazionale italiana prima di intervenire: secondo lui le rivelazioni hanno costretto la procura ad anticipare i tempi.

Corona è consapevole degli effetti della sue rivelazioni sul caso scommesse

“Sto spaccando l’Italia”, spiega Corona nell’intervista ad Andrea Pasqualetto, aggiungendo che lo verranno a cercare “le curve e i malavitosi”. L’ex agente dei fotografi è consapevole dell’importanza che il calcio riveste nel Paese e delle conseguenze dovute alle parole della sua fonte su Fagioli, Zaniolo e Tonali, che si sono rivelate fondate. Discorso diverso per Zalewski, l’ultimo calciatore che secondo la talpa avrebbe avuto a che fare con le puntate illegali. Il centrocampista della Roma, attualmente impegnato con l’Under 21 della Polonia, non risulta indagato e ha dichiarato di non aver mai scommesso in vita sua.

Per Corona il fenomeno delle scommesse illegali è molto diffuso nel mondo del calcio

Corona ha anche anticipato qualcosa sulle rivelazioni non ancora pubblicate: tra gli scommettitori ci sarebbero altri giocatori del giro della nazionale e addirittura dei presidenti. Secondo lui, infatti, sono molte le persone che soffrono di ludopatia nel mondo del calcio: sono affette a una forma di dipendenza, che le porta a essere sfruttate dal sistema. Infatti, per Corona, questi individui iniziano col giocare alle slot machines, poi a blackjack, fino a quando non arrivano nelle bische clandestine, dove s’indebitano e diventano vittime della malavita. Infine, l’ex fotografo spiega di essere a conoscenza solo di un numero limitato di casi, ma che la realtà sarebbe molto peggiore, con tanti giovani calciatori che militano in Serie A e in Serie B finiti nella spirale delle scommesse e del gioco illecito.