Un talento cristallino per il gioco del calcio, un altro purtroppo assai meno virtuoso in un altro tipo di gioco: Nicolò Fagioli è stato indagato per scommesse online su piattaforme illecite, anche se il particolare più che rilevante che appare praticamente assodato è che la mezzala della Juventus avrebbe scommesso sul calcio.

Dopo l’apertura dell'inchiesta da parte della Procura della Repubblica di Torino, a fine agosto il calciatore si era autodenunciato presso la Figc: la squalifica di Nicolò Fagioli sembra inevitabile, il numero 21 bianconero rischia fino a 3 anni di stop più una multa da 25mila euro.

Il massimo sarebbe anche di più ma a quanto pare l'ex Cremonese non ha mai scommesso su gare della Juventus, in caso contrario la sua posizione si sarebbe aggravata soprattutto da un punto di vista penale.

Ad 'inchiodare' invece sportivamente Fagioli, è l’articolo 24 del Codice di giustizia sportiva che statuisce l'assoluto divieto per "i soggetti dell’ordinamento federale, dirigenti, soci e tesserati delle società appartenenti al settore professionistico di effettuare o accettare scommesse, direttamente o indirettamente, anche presso soggetti autorizzati a riceverle, che abbiano ad oggetto risultati relativi a incontri ufficiali organizzati nell’ambito della Figc, della Fifa e della Uefa".

La Juventus rischia di perdere anche Fagioli

Prima Paul Pogba, trovato positivo al Dhea, un estrogeno che produce gli stessi metaboliti del testosterone che è stato vietato dalla normativa antidoping circa 10 anni fa, adesso Nicolò Fagioli, che rischia fino a 3 anni: Luca Ferrari e Armando Simbari, i legali del 21 bianconero, hanno denunciato il proprio assistito alla fine di agosto, adesso il Procuratore Federale sportivo Chinè ha tempo fino a novembre per concludere le indagini del caso, deferire il calciatore e chiedere l'udienza per il primo grado.

L’indagine della procura di Torino

Quella di Fagioli in realtà è una posizione, a quanto sembra da queste prime battute, non centrale nell'ambito di un giro di scommesse che la squadra mobile della Procura di Torino punta a smascherare nel cuore, andando dunque a rintracciare i potenziali criminali responsabili dell'organizzazione del tutto.

Era la fine di agosto quando il Pm incaricato Manuela Pedrotta invitò Nicolò Fagioli a comparire per un interrogatorio in quanto persona indagata: mentire non avrebbe avuto molto senso, l'ex Cremonese ha così detto tutto spiegando come sia entrato nel giro, quanto abbia scommesso e come provvedendo ad informare della cosa anche la Juventus.