In una recente intervista al quotidiano spagnolo Marca l'ex allenatore di calcio e attuale opinionista sportivo Fabio Capello si è soffermato sull'utilizzo del Var da parte degli arbitri, auspicando il coinvolgimento di alcuni ex calciatori nell'utilizzo di tale tecnologia per valutare i vari episodi e criticando invece una sorta di "chiusura" da parte dei direttori di gara.
Le critiche di Capello alla gestione arbitrale e al Var
Sul tema arbitrale, Fabio Capello ha dichiarato: "Molti direttori di gara non sono mai stati giocatori, non sanno quale movimento sia necessario per fare una determinata giocata (...) Al Var dovrebbe esserci un ex giocatore a valutare gli episodi".
L'ex tecnico friulano ha poi criticato la chiusura del mondo arbitrale: "Gli arbitri sono così, c'è il loro mondo e il resto del mondo. Vogliono il rispetto ma non vogliono sapere altro, e spesso falliscono".
Poi Capello ha espresso forti critiche nei confronti di alcune modalità di gestione delle proprietà dei club: "Esonero di Mourinho? Non c'è rispetto, hanno fatto lo stesso con Paolo Maldini. Si può licenziare qualcuno, perché il mestiere di allenatore comporta il rischio di andarsene da un momento all'altro. Ma non si può andare nello spogliatoio per dire a José che non è più allenatore della Roma o a Paolo che non è più direttore sportivo del Milan. Per favore! Tu vieni, parliamo tranquillamente e poi decidi cosa vuoi.
Questo per me è rispetto, è educazione".
Durante l'intervista, Capello ha ripetuto più volte la parola "leader". Quando gli è stato chiesto se si può essere un leader senza fare rumore, ha risposto categoricamente: "Certo che si può. Ve ne dico uno: Dino Zoff. Parlava pochissimo, ma quando lo faceva tutti stavano zitti e ascoltavano".
Sul Var intanto si è espresso anche Ivan Zazzaroni
A proposito di Var di recente anche il giornalista Ivan Zazzaroni ha sottolineato l'utilizzo discutibile di tale tecnologia da parte degli arbitri: "In questa stagione il Var sbaglia più dell'arbitro in campo. Quindi la vera novità, quella che lascia sconsolati, è che il supporto tecnologico viene utilizzato male".
Il direttore del Corriere dello Sport ha poi criticato il designatore Gianluca Rocchi: "Non vorrei più sentir dire «ma anche il calciatore sbaglia il rigore». Un arbitro può danneggiare una partita, mentre il calciatore che sbaglia il rigore danneggia sé stesso e la sua squadra".