"Credo che Pogba possa associarsi a un amarcord. Primo atto: dolcissimo amarcord. Secondo atto, meno": firmato il giornalista sportivo ed esperto di mercato Romeo Agresti, che durante la trasmissione Juventibus in onda su Twitch ha parlato del rapporto attuale tra Paul Pogba e la Juventus.

"È una storia finitissima" ha chiosato Agresti non mostrando dunque dubbi sull'esito di una vicenda che si concluderà con l'addio del francese, ancora in attesa di processo dopo essere stato trovato positivo ai controlli antidoping di fine agosto 2023.

Romeo Agresti: 'Pogba sta per diventare parte del passato della Juventus'

"Pogba è un capitolo chiuso e sono solo i tecnicismi che porteranno a questa sorta di gong. E per gong una separazione a tutti gli effetti. Ma bisogna aspettare ancora il processo, la data" ha dichiarato ancora Agresti, che ha poi ripercorso le mosse compiute dal club all'indomani della notizia della positività al doping dell'ex calciatore del Manchester United: "Come ho avuto modo di dire più volte: la Juventus si era tutelata passando dal super ingaggio al minimo federale. La Juve deve aspettare però per beneficiare del Decreto Crescita. Al di là del burocratese nudo e crudo, l'esperienza bis di Pogba non credo sia finita.

Ma finitissima".

I segnali di tensione tra la Juventus e Pogba erano già emersi a ottobre, quando la società bianconera era rimasta delusa dalla leggerezza con cui il giocatore francese classe 1993 era stato coinvolto nella vicenda legata all'uso di sostanze dopanti. I contatti tra il club e il ragazzo, ma anche le dichiarazioni a lui riferite nelle varie conferenze stampa, sono via via sfumati fino a quella che sembra essere la conclusione definitiva del rapporto tra le parti.

L'ultimo anno di Pogba alla Juventus, poche partite giocate e tanta delusione

Doveva essere una favola ma alla fine è stato un incubo. Il ritorno di Paul Pogba alla Juventus è datato 11 luglio 2022: il francese fa il suo ritorno alla Juventus da svincolato in pompa magna ma dopo qualche settimana di ritiro subisce una lesione al menisco che gli costa i primi 6 mesi di stagione.

Torna in campo a fine febbraio ma non va al di là di qualche sprazzo, come le giocate esibite nel derby della Mole poi vinto 4-2 dai bianconeri o l'assist che consente a Federico Gatti di segnare l'1-1 in pieno recupero nella semifinale d'andata di Europa League contro il Siviglia.

Alla fine i minuti disputati in Serie A saranno 108 e non andrà meglio l'anno dopo, quello cioè in corso: Pogba gioca due spezzoni di gara contro Bologna (è una sua giocata a smarcare Iling-Junior al cross che vale il pareggio di Vlahovic) ed Empoli, ma appena dopo è costretto a fermarsi. Subito dopo Udinese-Juventus, prima giornata in cui Pogba non ha giocato, è stato infatti sottoposto a dei controlli che hanno riscontrato la positività al testosterone.

Le controanalisi rivelano che si tratta in realtà di Dhea, un estrogeno che produce gli stessi metaboliti, ma la sostanza non cambia. Il calciatore francese viene squalificato e la Juventus passa subito a corrispondergli il minimo sindacale (circa 2mila euro al mese) come previsto dalle norme federali. Ad oggi si è ancora in attesa del processo, quel che è certo è che la sua storia d'amore con la Juventus è finita: alla fine il polpo ha indossato la maglia bianconera, considerate entrambe le sue esperienze a Torino, 190 volte in tutto segnando 34 gol e firmando 41 assist.