Quattro vittorie di fila in Serie A, uno scontro diretto ottimamente giocato e portato a casa con una prestazione convincente e di personalità, una gara da recuperare che potrebbe far lievitare il vantaggio sulla seconda a 7 punti: gli ingredienti per festeggiare ci sarebbero tutti per l'Inter di Simone Inzaghi, chiamata invece proprio adesso a non abbassare la guardia.

Si perchè ancora non è stato vinto nulla (ad eccezione della Supercoppa Italiana) e perchè febbraio recherà in dote avversari temibili e agguerriti, sia in ottica Serie A che in ottica Champions League.

E non bisogna neanche guardare troppo in là: nel prossimo turno i nerazzurri faranno di fatti visita alla rediviva Roma, che con De Rossi in panchina ha finora centrato due successi su due gare e che appare rinfrancata dal cambio di guida tecnica. Parallelamente i bianconeri incontreranno l'Udinese a Torino, un turno dunque sulla carta non impossibile da gestire.

A stretto giro poi ci sarà il recupero con l'Atalanta, ma prima ancora andrà di scena l'andata degli Ottavi di Champions League contro l'Atletico Madrid.

Una rosa profonda e una strada in salita

La rosa dell'Inter mostra una ricchezza e una profondità notevoli e non potrebbe essere altrimenti quando si portano a casa 18 partite su 22.

Calciatori come Lautaro Martinez, Mkhitaryan e Calhanoglu hanno colmato le lacune di un tempo, per non parlare del sempre efficace Dimarco o dell'ulteriore solidità al comparto di difesa portata dall'innesto di Pavard, che ha giocato praticamente sempre da titolare negli anni al Bayern Monaco dimostrando perchè ogni club in cui ha militato abbia puntato sempre o quasi su di lui.

Adesso però come si diceva la strada per lo scudetto si fa più irta che mai, saranno le gare di febbraio e marzo infatti ad aprire (o meno) lo scrigno che custodisce lo scudetto: Roma, Salernitana, Lecce, Atalanta, Genoa, Bologna, Napoli in campionato e Atletico Madrid in Champions League i prossimi gradini da dover necessariamente salire per difendere la vetta da una parte e conquistare la possibilità di vendicare la finale persa contro il Manchester City pochi mesi fa dall'altra.

E se in Serie A ogni squadra nella seconda parte di annata moltiplica il proprio valore e fa lievitare il volume delle proprie prestazioni proprio perchè il calendario incombe e gli obiettivi (o il loro sfumare) sono lì ad un passo, discorso totalmente diverso va fatto sulla Champions League.

Tra due settimane l'andata degli Ottavi di Finale contro l'Atletico Madrid

La doppia sfida con Simeone merita una cornice a parte: l'Atletico Madrid è oggi quarto in classifica con 10 punti di ritardo dal Real Madrid primo, ha segnato 45 gol e ne ha subiti 25 ed è una squadra molto diversa da quelle degli ultimi anni.

Meno difensivista e più votato all'attacco, l'Atletico è forse la compagine più abile d'Europa a colmare il gap di tecnica con l'avversario di turno.

Come? Con un pressing asfissiante, con una garra che le viene trasmessa tutta dal proprio allenatore e con un gioco che in casa produce un calciatore in più costituito dal pubblico. Quel dodicesimo uomo che sarà la variabile in più nella decisiva gara del ritorno, prevista in terra spagnola per aver sciaguratamente gettato al vento la possibilità di vincere il girone nell'ultimo turno in casa contro la Real Sociedad.

Se il presente dell'Inter è insomma fatto di tanti sorrisi è il futuro quello a cui bisogna prestare attenzione. Ne è certamente consapevole l'allenatore Simone Inzaghi, che ha mostrato in questi ultimi anni una crescita impetuosa sotto tutti i punti di vista. E' a lui che si affida il tifo nerazzurro più di chiunque altro per traghettare la nave in porto.