Sono trascorsi meno di due anni dall'impresa del Marocco che ai Mondiali in Qatar è stata la prima nazionale africana a qualificarsi per le semifinali. Alle Olimpiadi è un'altra storia, il calcio africano si è fregiato di due titoli in passato: ai Giochi di Atlanta 1996 una spettacolare Nigeria, tra le squadre più belle ed estrose che abbiano mai calcato un campo di calcio olimpico, vinse la medaglia d'oro battendo, tra le altre, Brasile ed Argentina. Calcio africano che rimase sul gradino più alto del podio quattro anni dopo al termine dell'edizione di Sydney 2000 con il Camerun.

Ma non era mai accaduto che due nazionali d'Africa si qualificassero insieme per le semifinali, assicurando almeno una medaglia al continente. Le imprese del calcio olimpico a Parigi 2024 appartengono a Marocco ed Egitto.

Marocco ed Egitto inseguono il sogno olimpico

Entrambe hanno rose sicuramente notevoli, tra le file marocchine spicca Achraf Hakimi, ex Inter ora al Psg, stella del Marocco ai Mondiali in Qatar. Nel ruolo di esterno destro è tra i migliori se non il top a livello internazionale. Ma tutta la nazionale del Marocco è solida e tecnicamente molto attrezzata come dimostra il suo cammino olimpico: ha vinto il proprio girone davanti ad Argentina e Ucraina e nei quarti di finale ha travolto 4-0 gli Usa.

Meno fari puntati sull'Egitto all'inizio del torneo, ma i Faraoni si sono conquistati il passaggio del turno da primi del raggruppamento davanti alla favorita Spagna, superata 2-1 nel confronto diretto. Durissima la sfida dei quarti contro il Paraguay, terminata 1-1 e poi vinta dagli egiziani ai calci di rigore.

Il 5 agosto sono in programma le semifinali e per il Marocco c'è la Spagna, mentre l'Egitto affronterà la Francia padrona di casa che finora ha sempre vinto, eliminando anche l'Argentina nei quarti, e non ha ancora preso gol.

Nessuna delle due formazioni africane è favorita e, anzi, secondo i pronostici, sarebbero destinate a contendersi la medaglia di bronzo il prossimo 8 agosto a Nantes. Sarebbe comunque un grande risultato, ma prima di ipotizzare eventuali finali aspettiamo il penultimo atto del torneo olimpico maschile.

Le grandi d'Africa alle Olimpiadi

Il calcio africano inizia a mostrare i suoi evidenti progressi già ai Mondiali di Argentina 1978 con le ottime prestazioni della Tunisia e da quel torneo va in inarrestabile crescendo. La Tunisia nel 1978 è la prima nazionale del continente a vincere una gara nella fase finale di Coppa del Mondo, l'Algeria quattro anni dopo si prende il lusso di battere la Germania Ovest mentre il Marocco ai Mondiali messicani del 1986 è la prima a passare i gironi.

A livello olimpico, però, l'Egitto era già arrivato due volte in semifinale e aveva disputato, perdendola in entrambe le occasioni, la finale per il bronzo: erano le edizioni di Amsterdam 1928 (dove venne sconfitto dall'Italia con un fantascientifico 11-3) e di Tokyo 1964.

In tempi più recenti ci si ricorda certamente delle Olimpiadi di Seul 1988 dove una nazionale dell'Africa subsahariana si rende protagonista di un'impresa che coincide con una delle disfatte più umilianti del calcio italiano. In un match della fase a gironi, infatti, lo Zambia surclassa l'Italia con un incredibile 4-0 e stacca il biglietto per i quarti dove viene eliminato dalla Germania Ovest.

Nelle Olimpiadi di Barcellona 1992 arriva la prima medaglia olimpica, è quella del Ghana che nella finale per il bronzo supera 1-0 l'Australia. Del titolo della Nigeria ad Atlanta 1996 abbiamo già detto, le 'Aquile' superano in finale l'Argentina per 3-2 e di quella squadra bastano i nomi per renderci conto del potenziale: Babayaro, West, Kanu, Amunike, Babangida, Okocha, Ikpeba e Oliseh, ne citiamo solo alcuni.

Alle Olimpiadi di Sydney 2000, abbiamo citato anche questa, il titolo viene vinto dal Camerun di Eto'o e Mboma che in finale batte la Spagna dopo i calci di rigore. Ci sono poi altre due medaglie ottenute dalla Nigeria, l'argento di Pechino 2008 dopo la sconfitta in finale con l'Argentina e il bronzo di Rio 2016, finale di consolazione vinta 3-2 ai danni dell'Honduras.