Continua a tenere banco in casa Juventus il 'caso' legato a Douglas Luiz. Pagato la scorsa estate 28 milioni di euro più Enzo Barrenechea e Samuel Iling-Junior, è arrivato a Torino in pompa magna con l'etichetta top player appesa al collo. Eppure in sei partite complessive ha raccolto appena una manciata di presenze, giocando da titolare solo nello 0-0 di Empoli. Qualcosa di certo non sta andando come da previsioni: "Chi gioca nel suo ruolo lo sta facendo molto bene", ha dichiarato al riguardo Thiago Motta nella conferenza stampa pre Genoa-Juventus.
A centrocampo è Locatelli il fulcro, Koopmeiners e McKennie irrinunciabili in questa fase
L'esclusione continua di Luiz dall'undici di partenza - già ufficializzata dallo stesso Thiago Motta sempre nella conferenza di presentazione del match contro il Grifone - si può spiegare in diversi modi. Il primo è di certo di natura fisica: il brasiliano è arrivato a fine luglio, non ha potuto fare la preparazione coi compagni e potrebbe essere in ritardo, ma per uno capace l'anno scorso di andare in doppia cifra di gol e assist (da mediano e in Premier League) c'è qualcosa di molto più rilevante sotto.
Al Bologna Thiago Motta amava molto i centrocampisti si tecnici ma dinamici e capaci di interdire: è l'identikit di Manuel Locatelli che, sgravato dai compiti di costruzione che nel recente passato gli erano stati incautamente assegnati, è tornato ad essere il centrocampista che si era visto col Sassuolo.
I 22 palloni recuperati nelle prime 5 partite, più l'infinita girandola di azioni avviata dai suoi piedi (con passaggi corti, brevi a precisi ai compagni incaricati di rendere la manovra offensiva ficcante e imprevedibile) sono lì a testimoniarlo.
Se ad una discreta capacità tecnica e alle doti di corridore si affiancano una buona capacità di inserimento nell'area avversaria, ben si comprende come sia stato Weston McKennie a prendersi la scena nelle ultime partite (e lo farà anche oggi a Genova).
È in questo contesto che si innesta il ruolo di Douglas Luiz. Certamente più tecnico e raffinato dei compagni di reparto, non ha però quelle doti dinamiche e di copertura che Motta vuole da un mediano o trequartista che sia.
Il suo ruolo chi lo ricopre oggi? Sarebbe troppo semplice rispondere Teun Koopmeiners. L'olandese è noto per essere un tuttocampista, corre, difende, attacca e serve assist.
È un giocatore totale e Motta non ci rinuncia mai per questo, anche se al momento stenta a decollare.
La risposta più audace alla domanda potrebbe allora portare ad Andrea Cambiaso che, ad eccezione di oggi (Motta gli regalerà un turno di riposo), è sempre stato schierato titolare.
È Cambiaso il vero ago della bilancia
Si, perché l'ex Genoa è praticamente ovunque nel campo. Raramente lo si vede nel suo ruolo di esterno e più di una volta lo si è visto agire da centrocampista, tagliare il campo e andare al tiro (come nel gol realizzato contro il Como) o servire assist (vedasi la serpentina al termine della quale contro il Napoli ha servito a Koopmeiners (forse il miglior pallone di tutta la gara, col tiro dell'olandese terminato però sul fondo).
Cambiaso va dunque a presidiare il centro del campo con continuità, supporta la manovra offensiva e rincula all'indietro quando serve. Gli stessi Nico Gonzalez e Kenan Yildiz scendono spesso sulla linea dei centrocampisti per coprire, ecco che nella Juventus tutti devono attaccare (i tifosi sperano lo facciano un po' meglio del recente passato, dati i tre 0 a 0 di fila) e tutti devono difendere. Il paradosso, dunque, è che Douglas Luiz oggi non gioca perché è troppo offensivo e poco aerobico e propenso a difendere.
Questo non vuol dire che prima o poi non arrivi il suo momento. Magari calato in una cerniera di centrocampo con Khephren Thuram e Locatelli a 'protezione'. Soprattutto nelle gare in cui Koopmeiners dovrà necessariamente tirare il fiato.