Tutto è cominciato il 12 maggio scorso, intorno alle 4 del mattino (le 04:02 per la precisione). Un Terremoto di magnitudo 3.5, accaduto a soli 2 km di profondità, è stato avvertito dalla popolazione (almeno quella già o ancora sveglia a quell'ora) nella pianura veneta, in particolare in provincia di Treviso nelle zone tra Montebelluna, Cornuda e Valdobbiadene.

Fenomeno isolato?

Se una singola scossa di terremoto, di un'intensità avvertibile ma che non crea danni, può essere tranquillamente considerata un fenomeno isolato e senza alcun rischio, qualche campanello d'allarme suona quando le scosse cominciano a ripetersi, diventando quello che in gergo viene chiamato uno sciame sismico.



Infatti alle 07:35 del 15 maggio, un nuovo sisma, della medesima intensità del precedente, ha colpito di nuovo la zona. E i fenomeni, seppur di intensità inferiore, si sono succeduti nei giorni successivi: alle 11:33 sempre del 15 maggio (magnitudo 2.2), alle 06:59 del 16 maggio (magnitudo 2.0) e ancora alle 06:43 del 17 maggio (magnitudo ancora 2.0).

Per sdrammatizzare, visti gli orari, potremmo dire che al terremoto piace dare il buongiorno ai cittadini della provincia trevigiana.

Cosa significa la magnitudo 3.5?

Secondo la scala Richter, una magnitudo di 3.5 indica un terremoto chiaramente percepito da quasi tutte le persone (purché sveglie); la sensazione è equivalente al passaggio di un grosso camion, provocando ad esempio la vibrazione del liquido contenuto in un bicchiere posato su un piano.

Essa è contenuta nella terza fascia della scala, l'ultima a livello di intensità prima che il terremoto possa cominciare a provocare danni e la prima in cui il terremoto è avvertito dalla maggioranza delle persone.

Precedenti sismici della zona

La zona della pianura veneta non ha una storia sismica particolarmente rilevante. Basti pensare che negli ultimi anni, prima dello sciame di questi giorni, c'erano stati solo 4 piccoli eventi: il 31 agosto 2012 (magnitudo 2.3), l'8 marzo 2013 (magnitudo 2.5), il 6 maggio 2014 (magnitudo 2.0) ed il 20 dicembre 2014 (magnitudo 2.4).



Come facilmente rilevabile, le scosse sono state massimo 1 o 2 all'anno e tutte di intensità trascurabile. Cosa che rende ancor più degno di attenzioni uno sciame che in 3 giorni ha portato alla zona più eventi tellurici degli ultimi 3 anni messi insieme, oltretutto con un paio di fenomeni di intensità ben più importante dei precedenti.



E' allarme?

Pur non essendo i fenomeni sismici rilevati del tutto normali per la zona, soprattutto per l'intensità e la frequenza, va detto che l'intero territorio della Regione Veneto è stato interamente classificato come territorio a rischio sismico ed è incluso, a seconda della distanza dall'arco alpino, nella zona 4, 3 o 2 della mappa di rischio sismico nazionale.

Dunque, seppur con probabilità più o meno scarse, il verificarsi di piccoli terremoti nella pianura veneta ed in particolare nella provincia di Treviso, è assolutamente preventivabile e non sufficiente, di per sé, a giustificare un qualisvoglia allarmismo.