Secondo quanto riferisce l'autorità giapponese per l'energianucleare dalla centrale di Fukuschima-Daiichi si stanno sversandonell'oceano grandi quantità di acque radioattive dallarottura di una barriera sotterranea. Il rischio che questa perditaraggiunga la superficie ha messo in allarme l'agenzia che, attraversola voce del suo direttore, Shinji Kinjo, punta il dito contro laTEPCO (Tokyo Electric Power Co) che avrebbe sottostimato lasituazione e che non è in grado di gestire questa emergenza.

Solo a fine luglio la TEPCO ha ammesso la perdita a causadell'evidente concentrazione elevata di elementi radioattivinelle acque.

Dalla data del devastante terremoto del 2011 con ilconseguente tsunami che si è generato la TEPCO utilizza ogni giorno400 tonnellate d'acqua per raffreddare il reattore numero uno.Il liquido si contamina rapidamente e viene stoccato nei circa 1000enormi serbatoi presenti nei pressi dell'impianto. Per proteggerequesti serbatoi la TEPCO ha iniettato nel sottosuolo delle sostanzeche dovevano indurire il terreno, ma questa barriera di contenimentoopera solo dagli 1,8 metri in giù lasciando che la fuoriuscita sipropaghi dalle zone meno profonde del sottosuolo.

Quello che allarma le autorità è la possibilità che questicontaminanti nucleari possano raggiungere la superficie dell'oceanoche, secondo quanto riportato dal quotidiano Asahi Shimbun,potrebbe avvenire nell'arco di tre settimane.

I danni che questosversamento potrebbe creare nell'ecosistema marino non sono ancoravalutabili con certezza, ma il portavoce dell'Agenzia per laprotezione ambientale degli Stati Uniti, David Yigi, riferisce che,qualunque fosse l'entità della perdita, a causa della fortediluizione nelle acque del Pacifico, avrebbe poca rilevanza per lecoste americane.



L'Autorità giapponese per l'energia, comunque, ritiene che sidebbano prendere subito adeguati provvedimenti per evitare questorischio mentre la TEPCO fa sapere che entro la fine della settimanasi munirà di pompe per estrarre 100 tonnellate di acqua al giorno.Il problema però è che i serbatoi già esistenti sono pieni perl'80% della capienza e pare che la TEPCO non abbia intenzione dicostruirne di nuovi.

Seconde stime attendibili, dalla data della catastrofe che hadanneggiato la centrale di Fukushima, una rilevante quantitàdell'isotopo radioattivo trizio (si stima tra le 20 alle 40 migliaiadi miliardi di becquerels, unità di misura della radioattività) siè riversata in mare anche se, secondo i limiti imposti dalla leggetale concentrazione rientra nei parametri consentiti.

In ogni caso la TEPCO si sta attivando per monitorare la presenzadegli isotopi di cesio e stronzio pericolosi per la salute umana.