"Mi prendono in giro. Non ce la faccio più". Questo il messaggio lasciato da un adolescente della capitale, preso di mira per la sua omosessualità. Lo studente abitava nel quartiere San Basilio e la notte tra mercoledì 7 e giovedì 8 agosto si è gettato dal terrazzo. Venti metri e poi lo schianto e il suo corpo senza vita è stato scoperto da un ragazzo che scioccato lo ha notato a terra in via Sandulli.

"Tutti mi prendono in giro, nessuno mi capisce. Non ce la faccio più". La cattiveria degli altri, gli insulti e l'esclusione hanno spezzato una vita, una giovanissima vita.

Il biglietto, il suo breve addio, è stato reso noto dalla polizia che, una volta rinvenuto il corpo, ha subito informato dell'accaduto i genitori. Aperta la porta della cameretta, infatti, la stanza era vuota e al posto del 14enne c'era una lettera che spiegava la sua sofferenza, i problemi coi coetanei, la difficoltà a parlarne in casa, la sua solitudine. E fra quelle righe anche le scuse per quella decisione estrema ma per lui irrevocabile.

La Procura di Roma al momento ha aperto un fascicolo contro ignoti. Il presidente della Camera, Laura Boldrini, ha affermato: "Ho fiducia che la Camera, che ha già avviato la discussione in aula del testo sull'omofobia, saprà trovare alla ripresa il modo per dare risposta alle attese e varare con la più larga maggioranza una legge che ci allinei agli altri Paesi dell'Unione Europea".

Emma Bonino, ministro degli Esteri, ha detto: "Sono drammi umani che forse si potrebbero prevenire, certamente la legge sull'omofobia l'aspettiamo in Italia da molto molto tempo".

Il presidente nazionale di Arcigay Flavio Romani ha spiegato ai giornalisti: "Mentre i politici discutono di omofobia rassicurando i vescovi sul loro 'salvacondotto', la realtà con un tempismo tragico e maledetto ci sbatte in faccia il problema: è ai ragazzi e alle ragazze come questo quattordicenne che bisogna pensare quando si dibatte dell'omofobia. Così come è al corpo massacrato di Andrea, la transessuale trovata senza vita dieci giorni fa a Termini, che bisogna pensare quando si parla di transfobia. Perché questa è la realtà".